“Fra non molto, questo anno lascerà il posto al nuovo che subentra, nella speranza, che tutto quello che abbiamo passato e subito a causa degli effetti dovuti al covid-19, si possa lasciare alle spalle, sia in termini di salute che in termini economici, non dimenticando allo stesso tempo, i grandi sacrifici, che nel nostro Paese, come nel resto del Mondo, tutti noi abbiamo dovuto affrontare a seguito di necessarie misure restrittive, che però hanno non poco condizionato le nostre vite, le nostre abitudini e principalmente i nostri affetti.
Proprio riferendoci a quest’ultimo aspetto, tra pochi giorni, come ogni anno, giungerà il Natale, sicuramente diverso dagli altri a cui siamo stati abituati a vivere, ma evidentemente più sentito da un punto di vista emozionale, proprio perché arriva alla fine di un anno drammatico, forse per molti, il peggiore in assoluto di sempre. Come tutti sappiamo, il Natale è una festa cristiana, legata alla nascita di Gesù e non soltanto un periodo in cui far conciliare le proprie ferie o giorni di riposo dal lavoro, a cui però anche altre religioni, attribuiscono un loro significato, considerando questo giorno, come momento di gioia e di raccoglimento in famiglia e comunque tutte, condividono esso, come momento di festa e felicità dei bambini. Come per tutti i bambini del Mondo, anche per i bambini di Fiumicino, sta arrivando il Natale e a tal proposito, l’Area per le politiche sociali e scolastiche del Comune di Fiumicino, ha distribuito una circolare ai genitori dei bambini che frequentano le scuole dell’infanzia del nostro territorio, con la quale vengono invitati su base volontaria comunque, a far partecipare i propri figli ad un’iniziativa, nella quale verranno registrate delle canzoni tipiche natalizie, non aventi riferimenti né religiosi né politici, per poi essere assemblate con relativi montaggi, per fungere da corredo agli auguri, che la nostra amministrazione, invierà ai propri concittadini, mediante TV locali.
Partendo dall’assunto, che l’omissione di riferimenti religiosi, è dettato dall’inclusione verso bambini di altro credo, ci preme far notare che inclusione, non significa esclusione di una serie di simboli, che hanno sì il carattere religioso, ma racchiudono altresì, un bagaglio di tradizioni, di esperienze e ricordi, a cui tutti noi adulti siamo profondamente legati e che vorremmo che anche i nostri figli mantenessero vivi, alla stregua di altre attività conciliabili con l’ambiente scolastico, come l’insegnamento e l’esecuzione dell’inno di Mameli e di altri motivi legati al Risorgimento e alla Grande Guerra, che costituiscono la nostra storia e la nostra memoria come Popolo e come Paese, da cui partire per far porre le basi per il proprio futuro, a tutti i giovani nati nella nostra Nazione. Purtroppo da un po’ di anni a questa parte, registriamo una deriva laicista, che lentamente, ma inesorabilmente, sta progressivamente scardinando le tradizioni occidentali, che si fondano appunto sul cristianesimo, in nome di un’inclusione ossessiva verso le altre religioni e in generale verso le altre culture, specialmente ad opera di una precisa parte politica, ma senza che ci sia una chiara volontà di queste minoranze presenti sul nostro territorio, di convincere le istituzioni, a non esibire simboli cristiani nei luoghi pubblici, tantomeno risulta, che le stesse siano turbate e che la loro presenza sia incompatibile e discriminatoria, nei confronti di chi appartiene ad altra confessione religiosa.
Del resto esistono altri motivi, che ci lasciano perplessi, da cui emerge tutto il carattere contraddittorio e paradossale, di questa “crociata” laicista, secondo la quale risulterebbe opportuno evitare l’ingerenza della religione cristiana, sull’attività temporale dello Stato e delle istituzioni, ma allo tempo siano in vita e anche osservate le festività religiose, come appunto il Santo Natale e la Pasqua oppure, che i funerali di Stato e solenni, vedano la presenza di personalità religiose o viceversa in occasione di particolari esequie, ci sia la presenza di autorità civili. Ovviamente questa è una questione, che investe l’ambito nazionale, ma per quanto riguarda il nostro territorio, l’aspetto invece di omettere ogni riferimento politico, ci lascia un po’ perplessi per il fatto, che l’esibizione dei bambini, accompagnerà il messaggio augurale dell’amministrazione, ma essa stessa ha connotazione politica ben precisa e pertanto il tutto, cade in un’evidente contraddizione. Inoltre occorre sottolineare, che per assurdo saranno discriminate tutte le altre scuole del territorio, ovvero quelle statali, che saranno escluse da questa iniziativa, penalizzando bambini appartenenti magari anche allo stesso nucleo familiare. Per tutte queste ragioni, per il nostro Comitato, quest’iniziativa dal carattere evidentemente e squisitamente ludico, la riteniamo tanto inopportuna quanto fuori luogo”.
Questa la dichiarazione di ViviAmo Fiumicino per il centro studi di Mario Baccini.