Ci sono tanti modi per mostrare solidarietà al prossimo. Quello più vero e profondo presenta una caratteristica fondamentale: il rispetto della dignità della persona in stato di bisogno. La Caritas, così come tante altre organizzazioni umanitarie, cerca sempre di operare avendo a cuore la rispettabilità di chi chiede aiuto, perché sostenere nel momento del bisogno non significa solo mettere in mano alle persone un pacco alimentare. Ecco perché, anche dal punto di vista organizzativo, si possono scegliere opzioni diverse rispetto alla consegna di pacchi standardizzati.

Deve aver pensato questo Umberto Scotti, quando ha proposto alle volontarie della Caritas parrocchiale di Fregene un’idea diversa, che poteva sembrare utopica, ma che invece ha ora una concreta possibilità di vedere la luce.

Si tratta della creazione di un “emporio solidale”, come ce ne sono da tempo in altre città. Il funzionamento di questo tipo di organizzazione è semplice, seppure richiede una buona impostazione iniziale. In pratica gli assistiti, anziché ricevere un pacco standard, avranno in dotazione una tessera-punti corrispondente a un determinato valore di spesa, che consentirà loro di poter scegliere e personalizzare il loro pacco. Un modo per rispondere meglio alle singole esigenze e preferenze dei singoli, ma anche per evitare inutili sprechi.

“Grazie all’incoraggiamento del vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca – racconta Lorenza, una delle volontarie di Fregene – abbiamo rotto gli indugi e deciso di procedere con l’emporio nel container Caritas finora usato come magazzino. Un locale di circa 40 mq, che vogliamo al più presto ripulire e rendere idoneo allo scopo”.

La gara di solidarietà per questo bel progetto è già partita: Unieuro Fregene ha offerto un condizionatore per mantenere i locali a una temperatura idonea alla conservazione degli alimenti; Edilizia Silvestri ha contribuito donando sanitari; Moretti Bevande procurerà frigoriferi e la fornitura periodica di acqua; lo studio grafico 4DRG si occuperà della realizzazione delle tessere-punti; Massimo Benucci e Giuseppe Nania presteranno la loro manodopera per mettere a norma rispettivamente l’impianto idraulico e quello elettrico.

“Grazie di cuore a tutti questi benefattori, a cui desideriamo aggiungere anche Fabio Zorzi, consigliere comunale, che si interessa costantemente alle nostre esigenze – continua Lorenza – e ci ha messo in contatto con altri volontari, indispensabili per realizzare l’emporio”.

Prima di passare alla fase di avvio, però, c’è ancora bisogno di tanto aiuto, in particolare servono delle scaffalature per riporre gli alimenti, ma anche alcune lampade e faretti.  “Speriamo di aprire l’emporio solidale per l’estate – confidano speranzose le volontarie – tutto dipende da come riusciremo a organizzarci in questi mesi”.

Infatti, le operatrici Caritas avrebbero bisogno di aiuto per sgombrare e sistemare il container, nonché di un giardiniere per ripulire l’area verde intorno. Qualcuno dei lettori può contribuire in qualche modo? Anche il più piccolo supporto è sempre ben accetto. Per informazioni, tel. 338-2910116.