Caro professore Leonardo Murialdo di Foggia, non ci sono le parole ormai tante troppe ed ancora ne sentiremo! Siamo vicini al tuo dolore che mi immagino e ne sono certo non è solo quello fisico. Immagino che ti starai interrogando su quando quella che era solo una crepa nel nostro sistema educativo sia divenuta una apertura che si sta allargando sempre più e più. Vorrei abbracciarti e abbracciare la collega sfregiata e tutti quegli insegnanti che in qualsiasi modo siano stati colpiti da questa terribile violenza da questi “genitori” che in nome di una “difesa” ad oltranza dei propri figli stanno facendo sì che la crepa divenga uno squarcio insanabile di cui loro stessi sono i primi insieme ai loro figli a venire inghiottiti.
Ti abbraccio maestro professore educatore, non lasciarti sopraffare dallo sconforto e dalle paure, svegliamoci tutti e facciamola finita con questa violenza dilagante che miete vittime da ogni parte, andiamo nei luoghi e portiamo libri, leggiamo, balliamo, cantiamo, regaliamo ancora il valore e la bellezza che vi è nel lavoro che facciamo cioè educare, far si che i nostri giovani cambino rotta e pensiero insieme ai loro genitori. Non possiamo farci travolgere resistiamo e insistiamo nel bello.
Ti abbraccio e spero che in qualche modo queste poche parole ti arrivino dal mio profondo del cuore, e ricordo a te e me che “insegnare è un lavoro del cuore”. Buona guarigione.
Giuseppe Miccoli