Questa sera alle ore 21.00 per la rassegna “E…state al Wood” al Parco Avventura di Fregene (via della Veneziana) verrà ricordata la figura di Mia Martini con il monologo musicale “Chiamatemi Mimì” di Paolo Logli. Recita Claudia Campagnola e canta Marco Morandi.
“Per me – dice Claudia Campagnola artefice per il secondo anno della rassegna− è un onore incredibile poter interpretare e raccontare le parole di Mia Martini che secondo me è un’artista soprannaturale e una donna incredibile”.
“Si tratta di una bellissima sfida interpretativa – continua ClaudiA – perché tanti sono i colori che devo mettere nell’interpretare questo personaggio. C’è il dolore, c’è la rabbia, c’è la rassegnazione, c’è il desiderio, il sogno, la passione, la mancata dignità ma allo stesso momento una grinta incredibile.
Sono tantissime sfumature e oltre a questa grande emozione si aggiunge l’emozione di riuscire a debuttare di nuovo con la rassegna ‘E…state al Wood’ nella seconda edizione dopo questo momento così complesso, così difficile.
Non pensavo di farcela perché ero comunque demoralizzata e pensavo che fosse molto complesso organizzare il tutto. Invece siamo già in sold out perché abbiamo dovuto rispettare tutti i criteri e le norme per la nostra sicurezza, quindi per il distanziamento sociale non possiamo mettere più di 100/110 sedie, anche se lo spazio è all’aperto, perché dobbiamo mantenere una distanza di 1 metro da ogni sedia, è tutto un po’ più complesso.
Malgrado questo siamo già con le liste d’attesa. Quindi questo mi rende molto felice e oltretutto l’attenzione meravigliosa che anche la famiglia di Mia in particolare la nipote, la figlia di Leda, e la sorella di Mia, Olivia, hanno dato a questo progetto. Questo spettacolo a oggi sembra essere un progetto interessante sia per la risposta del pubblico sia per la risposta degli addetti ai lavori, sono uscite molte presentazioni, c’è anche questa novità del fatto che Mia viene cantata da un uomo per la prima volta, Marco Morandi farà tutte le sue canzoni.
Una grande emozione, una grande gioia, un modo anche per far capire che il teatro può resistere con grande difficoltà, in condizioni chiaramente speciali a oggi, però sono felice che Fregene sia il centro e l’ombelico del mondo per questa cosa, nel senso che comunque a Roma sta accadendo ben poco e a Fregene invece c’è una rassegna che comunque si fa notare e questo mi rende molto felice.
Chiaramente ho cercato come l’anno scorso di coinvolgere amici che avessero voglia di sfidare il momento, perché è chiaro che pur non avendo sostegno e sostentamenti da nessuno, ci proviamo con la voglia di fare teatro, di raccontare e di condividere. e credo che questo sia comunque l’arma vincente di questa rassegna che compie due anni questa sera”.