Ciclabile tra Fregene e Focene, si passa in riva al mare. Definitivamente accantonato il percorso all’interno dell’Oasi del WWF per il quale erano state ottenute tutte le autorizzazioni dal 2016. “Sarà una pista scenografica tra la duna e l’area naturalistica”, conferma l’assessore comunale ai Lavori pubblici Giovanna Onorati. Sembrava la ciclabile più semplice da realizzare, tra i tanti collegamenti ancora da completare nella rete ciclopedonale del Comune. Dalla fine di viale Castellammare sud si passava direttamente dall’ingresso attuale dell’Oasi di Macchiagrande del WWF. Da dove parte già uno stradone sterrato che attraversa i due lati del bosco, una volta in fondo al rettilineo di cinquecento metri si supera il ponticello che passa sul Canale collettore generale delle Acque Alte. A quel punto c’è già il sentiero in terra che porta, dopo una prima curva, direttamente all’impianto idrovoro di Focene. Un ponticello di legno di poco più di una decina di metri ed ecco l’inserimento sulla pista di via Coccia di Morto per arrivare a Focene e a Fiumicino.
Invece la matassa si è complicata: “Le esigenze di un’oasi naturalistica non sono in linea con quelle dei ciclisti – spiega la Onorati – ci voleva personale a presidiare le due entrate, gli orari di apertura erano un altro problema. E chi poteva controllare poi che le persone una volta dentro rimanessero sulla pista e non andassero invece in aree protette o peggio a infastidire gli animali?”.
Per di più nelle prescrizioni autorizzative date i vincoli della Commissione Riserva erano stringenti. Niente delimitazioni alla pista per l’attraversamento della fauna selvatica, niente possibilità di installare telecamere collegate a una rete elettrica, insomma anche per la sicurezza dei ciclisti potevano esserci complicazioni, anche perché comunque nell’oasi è fissa la presenza di una colonia di lupi. Così si è deciso di cambiare del tutto il progetto e di ricominciare da capo, non far passare più la pista all’interno, bensì sulla linea di confine dell’Oasi di Macchiagrande, in pratica tra la duna e la spiaggia.
Si entrerebbe dalla fine del lungomare di Fregene, davanti allo stabilimento Point Break, dove esiste già la linea tagliafuoco sterrata dell’area verde che termina poco prima dello stagno di Focene. “Servirà un lungo ponte di legno pedonale per superare il bacino – aggiunge Giovanna Onorati – a quel punto si entrerà direttamente a Focene dall’inizio di via Niccolò Paganini. In questo modo potremo continuare sul lungomare riqualificando tutta la zona di Mare Nostrum, rimasta per troppi anni indietro. Viale, illuminazione, telecamere contro i furti alle auto davanti ai chioschi, tutto diventerebbe possibile. E poi sarebbe un percorso davvero scenografico, al confine dell’Oasi del WWF, tra la duna e la spiaggia con il mare a vista a una cinquantina di metri, una delle piste più panoramiche di tutto il Comune”.
Non sarà semplicissimo ottenere i permessi, ci sono molti vincoli da superare, compresa la presenza di un sito di interesse comunitario, ma la decisione è presa.