Venerdì 11 gennaio, per la rassegna cinematografica dal titolo “Freschi e stagionati”, l’associazione culturale “L’Albero” di Maccarese ha programmato la proiezione del film “La notte di San Lorenzo” dei fratelli Taviani.
Alla fine del film “si spizzica si brinda”, per cui chi lo desidera può portare qualcosa da mangiare o da bere.
Si raccomanda la massima puntualità: alle 21.00 inizierà la proiezione.
Sede: Casa della Partecipazione (via del Buttero, Maccarese).
Info: 339-4539950
SCHEDA DEL FILM
Una voce femminile fuori campo racconta. In una notte di San Lorenzo (10 agosto) del ’44, nel paese di San Miniato nella campagna toscana, i tedeschi, che stanno evacuando, convincono il vescovo a raccogliere la gente nella chiesa con la promessa di lasciare tutti in vita. Ma una parte della popolazione dà retta a Galvano, che preferisce la fuga (con ragione perché la chiesa salterà in aria). I fuggitivi, dopo un percorso di paura con poche parentesi di serenità, riusciranno a raggiungere la libertà. Un bellissimo film dei fratelli Taviani premiato a Cannes. Un film corale, con momenti di alta poesia, dovuta anche alla bravura degli attori fra cui spicca Omero Antonutti nel ruolo di Galvano.
In una notte di San Lorenzo (10 agosto) del ’44, nel paese di San Miniato nella campagna toscana, i tedeschi, che stanno evacuando, convincono il vescovo a raccogliere la gente nella chiesa con la promessa di lasciare tutti in vita. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto 2 Nastri d’Argento, ha vinto 5 David di Donatello.
REGISTI
Vittorio e Paolo Taviani, registi cinematografici italiani (Vittorio, San Miniato 1929 – Roma 2018; Paolo, n. ivi 1931). Dopo aver collaborato con V. Orsini soprattutto come documentaristi, sceneggiatori e registi di lungometraggi (Un uomo da bruciare, 1962; I fuorilegge del matrimonio, 1963), nel 1967 iniziarono un’attività autonoma, dirigendo, sempre insieme, I sovversivi. Coerenti interpreti di un cinema civilmente impegnato, nella seconda fase della loro carriera, pur continuando a rappresentare la necessità e il rimpianto dell’utopia, si sono dedicati soprattutto alla rievocazione del passato e alla trascrizione filmica di opere letterarie; ricordiamo: Sotto il segno dello Scorpione (1969); San Michele aveva un gallo … (1971); Allonsanfàn (1974); Padre padrone (1977); La notte di San Lorenzo (1982); Kaos (1984); Fiorile (1993); Le affinità elettive (1996); Tu ridi (1998). Del 2007 è La masseria delle allodole, che racconta il genocidio del popolo armeno durante la prima guerra mondiale, mentre nel 2012 i due registi hanno diretto Cesare deve morire, dramma carcerario ambientato a Rebibbia che nello stesso anno è stato insignito dell’Orso d’oro al Festival di Berlino ed è valso ai T. i due maggiori premi ai David di Donatello, quelli di miglior film e di migliore regista. Nel 2015 sono tornati alla regia con Maraviglioso Boccaccio, liberamente ispirato al Decamerone, cui ha fatto seguito nel 2017 Una questione privata. Nel 2016 hanno ricevuto il David di Donatello Speciale per il 60° anniversario della cerimonia.