Ero andata a fissare la data per lo spettacolo dedicato a Sarah Bernhardt la famosa, intramontabile attrice francese di cui la regista bolognese Fabrizia Fazi ne ha voluto ricordare il grandissimo talento. Mi ha chiesto di scrivere un testo su di lei. L’ho fatto e sfatando i timori di un autore teatrale di essere bocciato, ho invece fatto centro. Gongolante e gonfia di soddisfazione come una rana mi sono recata al Teatro Manhattan situato al centro di Roma, in via del Boschetto, piccolo, delizioso, atmosfera francese da Moulin Rouge, per prenotare una data di rappresentazione come mi aveva incaricato la regista. In quel teatro ero stata in cartellone per una settimana due o tre anni fa con un lavoro dedicato ad Eleonora De Fonseca Pimentel pioniera del giornalismo politico, figura straordinaria di intellettuale anche se donna con una vita infelice e in ultimo tragica. In quell’occasione mise in scena il mio lavoro Franco Gargia, attore napoletano tuttora ingaggiato anche nei film di Virzì ma proveniente dal teatro dei figli di Edoardo De Filippo. Ma chi mai se lo sarebbe aspettato che la passione struggente per il teatro, soffocata dalle tante traversie della mia vita, avesse fatto capolino quando i capelli si sono fatti bianchi e neri… la vita ci sorprende sempre e come scriveva la grande romanziera ungherese Emma Orczy creatrice del personaggio la Primula Rossa: “la mia vita è un insieme di anelli che formano una catena e questo è uno di quelli” (alludendo allo strepitoso successo del suo personaggio). Dunque mi reco al teatro e la responsabile mi rivolge domande per sistemare le pratiche (SIAE, luci…bla bla..) poi mi chiede chi è l’autrice del testo. “Io”, rispondo. Mi guarda, anzi mi scruta, e poi: “è raro trovare oggi chi scrive testi, generalmente pescano nel passato con testi sicuri”.Vuole sapere altre notizie ma alla domanda che spesso mi fanno: “di che cosa si occupa”, mi trovo sempre in difficoltà. Preferirei chiedessero “di che cosa non mi occupo”. Fatto sta che mi propone uno spazio il giovedì pomeriggio di ogni mese con un intrattenimento. “Lo pensi, tiri fuori qualche idea l’aspettiamo”. Sono tornata a casa e in una frazione di secondo l’ho concepito: Donne Vincenti. Parlerò delle donne che hanno fatto epoca, che hanno avuto vite tremende, disgraziate, ma anche il coraggio, la forza, la voglia di vivere e della loro vita ne hanno fatto un capolavoro. Cari fregenati vi vorrei tra il pubblico il 6 ottobre alle 17.00 sperando di incantarvi con le storie di Coco Chanel, Audrey Hepburn, Sarah Bernhardt, Greta Garbo, Virginia e Vanessa Woolf, Misia Sert, Emma Orczy. “Non stai ferma un attimo neppure se ti inchiodano il vestito sulla sedia”, diceva mio padre. Verissimo.
Delfina Ducci