Gentile Direttore, con la presente per comunicare che l’8 febbraio è stato svolto un sopralluogo sul tema in oggetto da parte di 3 rappresentanti della Regione Lazio (Direzione Agricoltura e Sovranità Alimentare, Caccia e Pesca, Foreste; Direzione Ambiente, cambiamenti Climatici, Transizione Energetica e Sostenibilità, Parchi), alla presenza dell’Amministratore del Comprensorio, di alcuni residenti tra cui il sottoscritto autore dei 3 esposti presentati alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
Dopo una breve presentazione e descrizione del Comprensorio, il sottoscritto ha evidenziato che da un’analisi svolta ci sono tutti gli strumenti legislativi, normativi ed operativi per individuare una soluzione di contenimento numerico degli ungulati. Da parte loro i rappresentati regionali precisano che svolgono attività di coordinamento di tutti i Piani di controllo che applicano i Comuni. Il Comune di Fiumicino NON ha mai presentato un Piano per intervenire. Ora sono intervenuti sul posto per capire se c’è un problema tecnico per cui non hanno presentato tale piano e non si è potuti intervenire o se ci sono problemi “amministrativi”.
Il sottoscritto da parte sua ritiene che il problema sia di scelte politiche, considerato anche che il tema era stato inserito nel programma dell’attuale Amministrazione di Fiumicino. A tal proposito è vero che il Sindaco ha firmato un Ordinanza ma purtroppo essendo priva di misure operative di contenimento, il numero di ungulati non può che aumentare. Come è noto i piani di controllo sono predisposti ed attuati dai Comuni e la Regione li autorizza. Se il Sindaco non li invia, è evidente che l’Amministrazione Regionale non può fare nulla.
Per semplificare la cosa al Piano Regionale di Interventi (PRIU è stata allegata una semplice Modulistica proprio per agevolare i Comuni e le ATC (Aree Territoriali di Caccia). Ci è stato comunicato che in Prefettura è stata attivata una Task Force preposta agli interventi e, in caso di pericolo immediato per l’incolumità e la sicurezza delle persone, si può chiamare il Numero unico per le Emergenze (NUE) 112 che attiva immediatamente le preposte strutture di Polizia/Carabinieri Forestali. Gli animali vengono narcotizzati e portati via. Ci è stato chiesto se possiamo fare una stima numerica ma considerata la morfologia del territorio, la grandezza del Comprensorio, i gruppetti di ungulati che periodicamente (di giorno e di notte) si incontrano, si può ragionevolmente parlare di diverse decine.
Le modalità principali di intervento tese al contenimento numerico, potrebbero essere:
– Caccia selettiva con tutte le modalità di sicurezza del caso sulle 2 postazioni georeferenziate previste in zona (attraverso i c.d. selecontrollori – cacciatori abilitati a tale modalità di caccia nei periodi extra stagione venatoria);
– Caccia con carabine ad aria compressa che sparano dardi;
– Cattura con apposite gabbie e con sedazione degli animali. Alcuni dei residenti intervenuti ha segnalato che piuttosto che sparare all’interno del Comprensorio, pur con tutte le misure di sicurezza previste, sarebbe preferibile utilizzare la cattura con le gabbie. Queste verrebbero posizionate per un periodo limitato di tempo in zone ben specifiche (dove normalmente “pascolano” gli ungulati).
Ci è stato fatto presente che al di là del tipo di misure, essendo una Comprensorio privato, è necessaria l’autorizzazione all’accesso (autorizzazione approvata a maggioranza in Assemblea), Hanno chiesto di effettuare delle verifiche sullo stato delle recinzioni del Comprensorio, per evitare e riparare eventuali varchi/buchi.
Quindi, ricordando che il sopralluogo è finalizzato a dare seguito ad una richiesta di intervento ricevuta dalla regione legata alla pubblica incolumità inviata dal Sig. Alleva (residente). In conclusione l’iter di intervento per arrivare ad una possibile soluzione potrebbe essere il seguente:
– Il Comune deve presentare un Piano di Controllo
– La Regione lo approva e con le modalità previste si procede.
A questo punto auspichiamo che l’Ordinanza già emanata dal Sindaco di Fiumicino sia propedeutica alla prossima presentazione del Piano sopracitato, a beneficio oltrechè dei residenti del Comprensorio anche dei bambini e ragazzi che tornano a casa con il monopattino o a piedi dopo la scuola o che, nel pomeriggio, vogliono usufruire in sicurezza del Parco giochi interno al Comprensorio.
Dario ALLEVA