È il momento di fare i conti dei danni provocati dalla burrasca. Per fortuna che il vento proveniva da Nord perché altrimenti sarebbe stata la fine. Comunque i danni ci sono stati, eccome, rallentati dalle barriere poste dai massi collocati da quasi tutti i balneari davanti alle strutture. Senza quelli sarebbe stata una catastrofe a partire da La Perla dove la piscina è salva. Al Point Break i danni sono tanti, il mare è entrato nella cucina del ristorante spaccando il pavimento che si è sollevato come durante un terremoto. Al Tirreno l’acqua ha raggiunto cabine e ristorante ma la barriera del cemento ha rallentato la forza d’urto delle onde.
Il Capri è riuscito a salvare la piscina dei piccoli sempre grazie ai cubi di calcestruzzo. La Nave ha resistito grazie anche ai grandi cumuli di sabbia portata nei gironi scorsi per ricreare il passaggio delle ruspe. L’Arcobaleno ha perso il fronte di un gruppo di cabine, le onde hanno scavato sollevando il finale del gruppo mentre La Vela non ha avuto grandi problemi.
E mentre il goetubo procede molto lentamente, ne sono stati messi finora una quarantina di metri su 700 (dalla Vela al confine con l’Arcobaleno), in mancanza di una soluzione generale di difesa della costa, i balneari sono costretti a ricorrere al fai da te, principalmente blocchi di calcestruzzo a protezione. Anche perché se ora dovesse arrivare una mareggiata da Scirocco o Libeccio sarebbe certamente la fine.