“Contiamo danni salati, sia per le casse pubbliche che per quelle dei privati. Il mare non si ferma con le mani, talvolta non si ferma affatto, ma di sicuro i lavori per la messa in sicurezza della costa avrebbero dovuto riprendere a metà settembre, e così non è stato”. È quanto dicono i consiglieri di opposizione di Fiumicino.
“Laddove la costa era protetta – si legge nella nota dell’opposizione – dalle scogliere le strutture hanno retto; se i lavori fossero ripartiti per tempo forse avremmo avuto modo di contenere i danni per le altre attività. I membri di maggioranza, invece di fare foto, andassero in Regione a chiedere quello che serve.
Ci auguriamo, inoltre, che per eventuali bandi si tenga conto della realtà territoriale e si ripensi la modalità di gestione del demanio marittimo”.
La replica della maggioranza:
“Mentre la città si riprende dai recenti eventi climatici e dalle relative ripercussioni, la minoranza decide di esprimersi in un modo che, se non fosse per la gravità della situazione, sarebbe quasi comico”. A parlare è Francesca De Pascali, consigliera comunale della lista civica Crescere Insieme.
“Invece – sottolinea De Pascali – si tratta della realtà. Ed è surreale vedere come, di fronte a chi sottolinea l’inefficacia di certe opere, come il ‘Geotubo’ di Fregene, la risposta sia di scaricare la responsabilità sugli altri. La minoranza sembra dimenticare l’importanza delle azioni concrete. Nelle ultime 48 ore, l’intero apparato amministrativo ha lavorato senza sosta: dal Sindaco, agli Assessori, dalla Polizia Locale alla Protezione Civile. Tutti si sono adoperati, ognuno nel proprio ambito, per rispondere prontamente all’emergenza.
È triste vedere come qualcuno preferisca puntare il dito piuttosto che riconoscere l’impegno e il lavoro di tante persone. Anche i presidenti delle commissioni consiliari vengono offesi, definiti ‘figure marginali’ e ‘mesti figuranti’. L’importante, a quanto pare, è lamentarsi e puntare alla forma piuttosto che alla sostanza. E ciò dimostra una volta di più una visione della politica ormai superata e inadeguata.
La domanda sorge spontanea: cosa è veramente importante? Mettersi in mostra con microfoni e polemiche, o lavorare concretamente per il bene dei cittadini, anche lontano dai riflettori? La risposta, per alcuni, sembra chiara”.