Seicentomila euro contro l’avanzata del mare a Fregene sud. Li ha stanziati la giunta della Regione Lazio che ha varato il suo programma tampone per dare un minimo di respiro ai gestori in vista dell’imminente stagione balneare. Un piano in tre mosse: il ripascimento della costa, il rifacimento della foce ormai distrutta del Canale delle Acque Alte e l’installazione del geo-tubo a protezione della riva. Interventi articolati in tempi diversi, il primo a partire sarà il “ripascimento morbido”, nei 700 metri di arenile colpiti dall’erosione, dagli stabilimenti la Perla e fino a la Nave, verranno scaricati 20mila mc di sabbia prelevata sulla spiaggia di Fregene nord, dalla Foce dell’Arrone fino al Villaggio dei Pescatori. Un «riporto» di cui si occuperà la Sales SpA che ha ricevuto l’incarico il 13 aprile e per partire aspetta il nullaosta. «Le autorizzazione sono state rilasciate dal nostro demanio marittimo – dichiara l’assessore comunale Angelo Caroccia – l’intervento potrà iniziare il 28 aprile e dovrebbe durare un mese, ma i tempi di esecuzione verranno dimezzati. Si lavorerà di notte per evitare problemi alla balneazione, dalle 20.00 alle 5.00, esclusi sabato e domenica».
I camion passeranno sulla battigia, dal Villaggio alla zona sud, circa 3 chilometri di lungomare, un via vai con nullaosta rilasciato dalla Capitaneria di Porto di Roma. E considerato che ogni camion trasporta 20 mc, bisognerà farne mille di viaggi per raggiungere l’obiettivo con le ruspe pronte a spianare ogni carico.
«Il 15 aprile, invece, è stato prescelto il progettista che redigerà il rifacimento della sponda e del braccio armato del Canale delle Acque Alte – comunica in una nota la giunta regionale – lavori che potranno iniziare a tra maggio e giugno per concludersi entro i primi di luglio, non interferendo con l’attività di balneazione».
Più incerti i tempi invece del geo-tubo, il grande cilindro di tessuto dal diametro di 3 metri che verrà riempito di sabbia e poi interrato per 2,5 metri sulla riva del mare a protezione della costa. Il progetto «abbisogna di alcune integrazioni richieste in sede di valutazione di impatto ambientale» e potrà essere appaltato nella migliore delle ipotesi a ottobre. «Tutti interventi tampone – commentano i balneari – 3 anni fa, nell’estate del 2014, altri 20mila mc di ripascimento sparirono dopo due settimane dalla distribuzione alla prima mareggiata. Serve una soluzione definitiva a difesa di una costa martoriata che negli ultimi anni ha perso 80 metri di arenile».
Una soluzione alla quale la Regione, in linea di principio, ha sempre dichiarato la sua disponibilità: «In collaborazione con il Comune di Fiumicino e con le associazioni dei balneari intendiamo programmare e finanziare un progetto integrato sull’intorno di Focene e di Fregene – scrive nella nota la giunta regionale – ovvero un insieme di azioni concertate atte a stabilizzare il trend erosivo su un’estensione maggiore, con risultati attesi che si proiettino a questo punto sul lungo periodo».
Una disponibilità alla quale non sono mai seguiti passi concreti, soprattutto fondi stanziati in bilancio e un progetto almeno preliminare da condividere tra tutti.
2017-04-19