“Ancora una volta, l’Amministrazione comunale scompare nel momento del bisogno. Le località di Focene e Fregene, infatti, sono letteralmente preda dell’erosione costiera, un fenomeno che flagella sempre più violentemente il nostro territorio, mentre l’Amministrazione tace”. È quanto dice Roberto Severini, capogruppo di “Crescere Insieme” e consigliere comunale.
“Che fine ha fatto il consiglio straordinario sull’erosione costiera, richiesto in capigruppo dall’opposizione e mai calendarizzato? – fa notare Severini − Per non parlare poi delle promesse sbandierate dall’assessore regionale Alessandri, che fine hanno fatto?
A Focene l’ultima mareggiata, avvenuta prima di Natale, ha inondato il centro abitato, ma dall’Amministrazione non c’è stata nessuna risposta, nessuna mobilitazione: per questo, i cittadini hanno autonomamente deciso di presentare un esposto per chiedere delucidazioni e aprire un dialogo con le istituzioni, ad oggi del tutto assenti. Se ci sarà un’altra mareggiata si ripresenterà il medesimo problema: cosa ha intenzione di fare il Comune?
Ad aggravare la situazione c’è, poi, la mancata applicazione della proroga delle concessioni demaniali marittime (ai sensi della legge 145 del 2019): questa proroga, infatti, darebbe respiro alle strutture ricettive e la possibilità di accedere ai finanziamenti necessari a rivitalizzare il turismo costiero. Alcuni comuni del litorale laziale l’hanno già applicata ma a Fiumicino, come al solito, tutto tace. Eppure siamo già a gennaio: come e quando ripartirà la stagione estiva, se ancora siamo messi così? Come faranno queste strutture ad investire o accedere a finanziamenti necessari per la salvaguardia della loro attività senza la proroga?
Chiediamo, ancora una volta, che venga immediatamente convocato il consiglio straordinario sull’erosione, alla presenza dell’assessore regionale perché dobbiamo fornire ai cittadini delle garanzie e delle risposte ben precise. Se non vogliono applicare la proroga, che almeno propongano un’alternativa. Così facendo non amministrano la città, ma la fanno sprofondare nel baratro”.