Rifatto il trucco, gli stabilimenti sono ormai pronti all’arrivo di villeggianti e turisti in vista del bel tempo previsto per le vacanze pasquali. La bella stagione e l’inizio della frenetica attività rischiano di far dimenticare la spada di Damocle dell’erosione che presenterà il conto alle prime mareggiate autunnali. Ad oggi, malgrado la grande attenzione dei mezzi di comunicazione della carta stampata e delle Tv nazionali, nulla di ufficiale è arrivato dalla Regione in merito ad un progetto definitivo di tutela della costa fregenese che sempre più sarà sottoposta all’erosione progressiva a seguito dei lavori di ingrandimento del molo di Fiumicino e delle scogliere artificiali erte a protezione della spiaggia di Focene.
La visita del Consigliere Regionale Fabrizio Santori presso gli stabilimenti di Fregene Sud in compagnia del presidente della Pro Loco Giovanni Bandiera e di Daniele Meldolesi – in rappresentanza del comitato promotore della petizione on-line al Presidente della Regione Zingaretti – ha ancora una volta messo in luce l’inerzia da parte dell’amministrazione regionale nei confronti del tragico problema che mette a serio rischio la sopravvivenza di tanti stabilimenti, oltre che l’impoverimento progressivo del valore delle abitazioni di una località di mare famosa per la sua spiaggia in progressiva sparizione: da una parte i concessionari hanno relazionato sui decennali rapporti e denunce verso la Regione atte a sollecitare iniziative mai avvenute; dall’altra Fabrizio Santori, consigliere di opposizione di Fratelli d’Italia, ha fatto presente come sia ancora in attesa di risposta alla richiesta di accesso agli atti riguardo lo “stato degli interventi di Fiumicino-Fregene, la cui disponibilità finanziaria veniva dichiarata in fase di impegno, per un ammontare complessivo di 2 milioni di euro” e dello “stato degli interventi, sempre relativi a Fregene, riguardanti la realizzazione di un geotubo, proposta dai concessionari”. Entrambi gli interventi erano stati garantiti entro dicembre 2016 e non furono mai realizzati, portando alla distruzione della storica terrazza de La nave e di cabine e muri de La Perla, Point Break, Rivetta, Tirreno e Capri. Nello stesso documento Santori aveva richiesto l’impegno dei fondi europei appositamente riservati dalla Comunità per queste calamità, risultando largamente insufficienti i fondi di bilancio regionale stanziati per questo grave problema considerata anche l’importante estensione della costa laziale che ogni anno subisce fenomeni di erosione. L’inerzia della giunta regionale e la portata del pericolo è infine giunta fino in Parlamento grazie all’interrogazione parlamentare del deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli che si è rivolto al Ministro dell’Ambiente per attuare urgenti iniziative a tutela dell’ambiente, delle strutture, dell’indotto turistico e dei posti di lavoro.
L’eventuale intervento di ripascimento della spiaggia per un importo di soli € 200.000 che la Regione si appresta a effettuare risulterebbe quasi una presa in giro, al cospetto dell’imminente pericolo; un castello di carte pronto a crollare alla prima mareggiata come già avvenuto in precedente occasione.
Mentre i concessionari si organizzano per un’azione risarcitoria nei confronti della Regione, l’unica obiettiva e indifferibile necessità a tutela delle strutture di Fregene Sud resta l’apposizione del geo-tubo o di simile provvisoria ma indispensabile protezione oltre allo stanziamento urgente di fondi per la realizzazione di un progetto di tutela complessiva e definitiva di tutta la costa fregenese.
Marco Lepre