Situazione fuori controllo e insostenibile sia per i cittadini che per gli agricoltori di Fiumicino, che si sono visti dimezzare le produzioni a causa della presenza dei cinghiali e daini, ma anche lupi presenti sul territorio. I danni in alcuni casi riguardano anche l’80% del raccolto, mentre sono diverse le segnalazioni degli allevatori relative alle aggressioni subite soprattutto da capi ovini e caprini, ma anche bovini.
A denunciarlo è Coldiretti Roma, che chiede da tempo al primo cittadino un monitoraggio sul territorio insieme ai soggetti interessati, con i quali valutare le possibili soluzioni, così come emerso anche dal Tavolo Verde comunale.
“Esprimiamo il nostro disappunto per come l’amministrazione comunale sta affrontando un tema esiziale per il nostro territorio e per la nostra agricoltura come la fauna selvatica”. Così in una lettera indirizzata al sindaco di Fiumicino Mario Baccini, all’assessore all’Ambiente Stefano Costa e al Commercio Raffaello Biselli, il presidente della sezione locale di Coldiretti Roma Emanuele Salvalaio e il segretario di zona Elvino Pasquali.
Coldiretti Roma in più occasioni ha lanciato l’allarme. “In un incontro con il sindaco di diversi mesi fa – proseguono Salvalaio e Pasquali – abbiamo espresso al sindaco la preoccupazione per il grave danno che daini e cinghiali causano alle nostre produzioni. In quella occasione, abbiamo avuto modo di suggerire possibili soluzioni, visto anche il ruolo fondamentale che il Comune di Fiumicino esercita, in quanto ente gestore del Parco del Litorale Romano. Il tema è stato riproposto ripetutamente anche nelle diverse riunioni del Tavolo Verde comunale, ottima occasione di confronto, che però ha un senso solamente se alle parole ed agli impegni seguono i fatti”.
L’invasione di animali selvatici, oltre a rappresentare un danno per gli agricoltori mette a rischio anche le persone, spesso vittime di aggressione e gli automobilisti. La situazione peggiora ulteriormente con la siccità, che fa seccare i raccolti e asciuga i torrenti, spingendo i branchi sempre più verso i centri urbani e i litorali a caccia di cibo e di acqua. I bassi livelli dei fiumi permettono agli animali di attraversarli con più facilità aumentandone le possibilità di spostarsi da un territorio all’altro, tanto che i cinghiali sono capaci di percorrere fino a 40 chilometri alla volta.
I branchi, come sottolinea Coldiretti Roma, si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute.
“La triste realtà, motivo del nostro disappunto – concludono Salvalaio e Pasquali – è che nonostante i diversi momenti in cui si è rappresentata l’importanza della problematica, ad oggi nessuna iniziativa concreta è stata intrapresa. Siamo consapevoli della complessità della vicenda, e siamo certi della vicinanza del sindaco Baccini al mondo agricolo, ma siamo altrettanto convinti che sia arrivato il momento di fare seguire alla vicinanza nelle parole, la vicinanza nei fatti. Diversamente, il rischio è che l’assenza di azioni concrete, possa essere interpretata dagli agricoltori come disinteresse verso un comparto fondamentale per l’economia del territorio”.
Sulla questione è intervenuta anche la consigliera regionale Pd Michela Califano.
“Cinghiali, daini e lupi – fa notare Michela Califano – a Fiumicino è ormai allarme conclamato. E l’immobilismo dell’amministrazione comunale rischia di compromettere uno dei comparti produttivi più importanti del territorio: l’agricoltura.
La denuncia di Coldiretti Roma è chiara: nessuna azione tangibile intrapresa dal sindaco Baccini e dal Comune in qualità di ente gestore del Parco del Litorale Romano. Forte disappunto per come si sta affrontando un tema centrale per l’economia di Fiumicino. E per i deludenti risultati del ‘tavolo verde’ comunale che non ha portato alcun risultato. L’unico provvedimento adottato è stata una blanda ordinanza sindacale per rendere sorvegliate speciali le strade soggette al passaggio della fauna selvatica, misura assolutamente insufficiente per sostenere il comparto agricolo del comune aeroportuale.
Per questo motivo ho depositato una mozione che impegna il presidente Rocca e la giunta regionale a istituire urgentemente un tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali e gli enti territoriali per intervenire in maniera concreta sul controllo della fauna selvatica”.