Il coronavirus non fa differenziazione tra benestanti e indigenti. Lo dimostra la lunga lista di vittime della pandemia in tutto il mondo. Ma questo non significa che siamo tutti uguali rispetto alla possibilità di proteggerci e lottare contro la diffusione della malattia, soprattutto quando il distanziamento sociale, in alcuni paesi, è un privilegio.
Dopo la proclamazione del lockdown totale del paese da parte del governo indiano, anche l’India si è fermata. Se questa misura forte è fondamentale per lottare contro la pandemia, è allarmante per quello che riguarda la vita quotidiana e le condizioni economiche delle famiglie più povere.
Farmacisti in aiuto Onlus dal 2003 ha avviato una collaborazione con Namastè Wings to fly, organizzazione di solidarietà internazionale operativa nel Sud dell’India, per svolgere progetti di sostegno a distanza che abbiano come principali beneficiari i bambini dei Dalit, la casta degli intoccabili e le comunità loro annesse.
Claudine, presidente dell’associazione che opera in India, ci ha raccontato quali siano ad oggi, le preoccupazioni più grandi che hanno e quali sono le attività che hanno subito maggiormente le conseguenze del lockdown e dell’imposizione del distanziamento sociale.
“I nostri operatori sociali non possono più visitare le famiglie, e di questo siamo particolarmente preoccupati soprattutto per le donne ed i bambini che sono rinchiusi a casa con uomini violenti, situazione purtroppo molto diffusa nella zona dove operiamo. Gli operatori rimangono comunque in contatto con alcune delle poche famiglie che hanno a disposizione un telefono cellulare, restando quindi aggiornati sulle diverse situazioni nel rispetto delle norme imposte.
Tante delle nostre attività sono chiuse, come ad esempio i centri di doposcuola che solitamente ad aprile e maggio rimangono aperti sia per aiutare i bambini che sono in difficoltà, sia per prepararli alla classe successiva. Lo staff indiano di Wings to Fly sta organizzando poi la fabbricazione di mascherine di cotone, su richiesta del governo”.
Tullio Dariol, presidente di Farmacisti in aiuto Onlus ci fa notare che “Oggi il sostegno a distanza in India è una risorsa ancora più preziosa per queste famiglie e i loro bambini”.
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