È stato l’amministratore del condominio P8C in via del Perugino n. 122 di Fiumicino, Michele Giorgini, o meglio il suo avvocato, a comunicare la notizia della morte dell’uomo residente a Parco Leonardo e della positività della moglie, tutt’ora in quarantena. Una morte avvenuta ben tre giorni fa, il 17 marzo, all’ospedale Umberto I.
Non solo, l’amministratore ha anche precisato come il 19 marzo un altro residente di quel condominio sia stato prelevato in ambulanza “a conferma del possibile focolaio di coronavirus nello stabile di via del Perugino”.
La bomba è esplosa e ora non sarà facile arginare le conseguenze. Perché la voce di una coppia positiva al Covid-19 a Parco Leonardo circolava da giorni ma non erano arrivate conferme ufficiali dall’amministrazione comunale, che in questi casi dovrebbe essere informata dalle autorità sanitarie.
Nel caos generale di questi giorni è possibile che la catena di comunicazioni si sia inceppata ma ora questo “salto” genera un serio problema di credibilità generale del sistema. Al quale bisogna porre immediatamente rimedio se non si vuole correre il rischio che qualunque voce, anche la più infondata, si diffonda e venga presa sul serio dalle persone. Che in questo momento sarebbe il male peggiore.