La Commissione speciale del Senato ha audito il 17 maggio scorso il presidente dell’ENAC Vito Riggio, nell’ambito della vicenda Alitalia. I media hanno riportato quasi esclusivamente le parti del suo intervento che riguardavano Alitalia; in realtà Riggio non ha mancato l’occasione per ribadire il suo assoluto favore al raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino e sollecitare la politica a dare finalmente il via libera a questo sciagurato progetto. Sfortunatamente nessuno dei commissari, ad eccezione del sen. Cioffi del M5S, ha avuto la forza (la competenza?) di contestare al presidente di ENAC i numerosi errori ed omissioni da lui snocciolati, soprattutto quando con malcelata invidia ha richiamato l’esempio di Erdogan, attuale presidente della Turchia, da lui definito “sultano”, che in 3 anni è riuscito a costruire un nuovo aeroporto da 130 milioni di passeggeri in prossimità di Istanbul. Che inimitabile, meno male aggiungiamo noi, esempio di efficienza e di capacità decisionale! Perciò, in mancanza di un serio contradditorio, ci tocca stilare una lista delle affermazioni di Riggio (in grassetto) che meritano attenzione critica ed evidenziare (in corsivo) le nostre osservazioni.
Il vecchio business model dello spoke/hub viene quasi ovunque sostituito dal modello point to point.
Vero! Allora Il presidente Riggio dovrebbe spiegare come farà, se questa è la dinamica del mercato, ad aumentare il traffico a Fiumicino; il sen. Cioffi (M5S) glielo chiede e lui non risponde. Anzi, se per andare da Palermo a Londra, Zurigo, Francoforte, come lui stesso dice, non c’è più bisogno di transitare per Roma, questo riduce strutturalmente la domanda di traffico per la destinazione Fiumicino e non solo per Alitalia. Inoltre, come la mettiamo con il contratto di programma (all.2- Piano investimenti p. 20 e all.3-PEF p. 5) che si basa esplicitamente sul modello di business dual hub, adesso dichiarato da Riggio obsoleto? Non è arrivato il momento di rivederlo sostanzialmente?
La crescita del traffico in Italia è rilevante, salvo che a Roma.
Il presidente Riggio non spiega i motivi di questo andamento del traffico su Roma, in controtendenza rispetto al resto di Italia; si limita a pronosticare che la crisi Alitalia può avere effetti dirompenti, quindi, se ne deduce che, sino ad ora, questi “effetti dirompenti” non ci sono stati. Ma allora perché il traffico a Fiumicino non cresce e anzi, per numero di movimenti, continua calare e a fine 2017 era al livello di quindici anni fa, nel 2003?
Investimenti integralmente a carico della finanza privata.
Né nel PEF (allegato 3 al contratto di programma) né nei resoconti economici degli anni 2013-2017 risulta un qualsiasi apporto di capitali da parte dei soci di ADR, mentre le obbligazioni emesse e sottoscritte dal sistema bancario sono state finalizzate all’acquisto della società di gestione dell’aeroporto di Nizza ed al pagamento anticipato dei dividendi. Le spese di investimento sono finanziate totalmente tramite i ricavi operativi del gestore. Non è necessario il ricorso a fonti di finanziamento terze, bancarie o altri, per finanziare il progetto.
ENAC espropria i terreni, pagandoli a prezzo agricolo.
E’ ad ADR che il contratto di programma assegna la responsabilità ed il diritto di espropriare e/o acquistare i terreni e gli immobili, interessati dal raddoppio (art.9 comma 7 CdP pag.17), non ad ENAC! Cioffi (M5S) contesta che il prezzo agricolo medio è stato cancellato da una famosa sentenza e quindi l’esproprio sarà fatto a prezzo di mercato. In soldoni, che è quello che conta, Benetton ha comprato, nel 98, 3000 ettari di terreni agricoli (castello, case e stabilimenti compresi) per 45 mni € e potrà rivenderli e/o essere espropriato di una parte, circa 1/3 pari a 900ha, ad un valore stimato tra 150 e 200mni€. Considera il presidente Riggio questo un brutto affare o una bufala? Cosa ne sarà dei restanti 2100ha di terreno ancora di proprietà dei Benetton? Manterranno la originale destinazione d’uso agricola, essendo divenuti di fatto limitrofi ad un’area industriale, generatrice di inquinamento di ogni tipo. ENAC ed ADR hanno fatto ricorso al Presidente della Repubblica e, nonostante le notizie de il Fatto, Enac non ha avuto risposte. Solo ENAC ha fatto ricorso al Presidente della Repubblica, mentre le risposte da Ministero Ambiente e Presidenza del Consiglio le ha già avute, ambedue negative, anche se formalmente non a lui indirizzate. Se il Presidente Riggio non ha modo di procurarsi i suddetti documenti, questo Comitato può notificarglieli! Negativi, inoltre, sono stati anche i pareri della Regione Lazio, del Comune di Fiumicino e della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
CdP approvato da due ministri e da un presidente del consiglio – Un DPCM dovrebbe prevalere su un decreto ministeriale.
Il presidente Riggio dimentica di dire che il governo Monti ha firmato il DPCM contenente il contrato di programma “in articulo mortis” il 21-12-12, cioè il giorno stesso delle sue dimissioni, che però erano state annunciate sin dall’8 dicembre 2012. Il governo Monti era in carica formalmente, solo per attendere la conclusione dell’iter di approvazione della legge di stabilità. Correttezza e buona prassi istituzionale avrebbero raccomandato a Monti di limitarsi all’ordinaria amministrazione, nella quale sicuramente non ricade la firma di un contratto che impegna lo Stato per 40 anni e le finanze pubbliche per un importo di 5-6 mdi/€, in opere infrastrutturali di accesso all’aeroporto (strade, autostrade, ferrovia).
Se per il Presidente Riggio il DPCM approvato in questo contesto ha maggiore valenza del DM del Ministro Ambiente di riperimetrazione, che ha seguito l’iter procedurale previsto dalla legge, ne prendiamo atto, ma riteniamo che il Consiglio di Stato non potrà che dare ragione al Ministero dell’Ambiente.
Dove metteremo la gente che vuole venire in Italia? A Napoli no perché è satura, a Firenze neanche perché al massimo ci vanno 4/4.5mni. Tutto l’asse tirrenico o và su Roma o non và.
Secondo Riggio, i sacrosanti principi della saturazione e della capacità massima sostenibile valgono per tutti gli aeroporti meno che per Fiumicino: perché? Perché il Piano Nazionale Aeroporti (PNA) ha previsto per il centro Italia 4 aeroporti (Fiumicino, Ciampino, Perugia e Pescara) col 90% del traffico su Fiumicino e non ha considerato un’allocazione del traffico più equilibrata sugli aeroporti esistenti, individuando, se necessario, un terzo aeroporto nel Lazio? A tale proposito, perché Viterbo è stato cancellato con un tratto di penna nella notte del 21-12-12-? Forse chi ha redatto il PNA voleva che non ci fossero capacità alternative o complementari a quella di Fiumicino nel raggio di 250km, così da giustificarne l’ampliamento. Il territorio interessato è uno spicchio, non è tutta Maccarese, per far nascere una eventuale nuova pista e delle aerostazioni per un eventuale sviluppo del traffico. Secondo Riggio, 1300 ettari di terreno in gran parte ricadenti dentro la Riserva Naturale del Litorale Romano sono uno “spicchio” del tutto trascurabile e si possono tranquillamente sacrificare per costruire una nuova pista, in realtà sono due, ed una nuova aerostazione. Erdogan docet!
Non è la prima volta che il Comitato si trova a svolgere un ruolo di supplente della classe politica e di fornitore di conoscenza su questo tema. Chiediamo perciò di essere auditi dalla prossima commissione trasporti parlamentare in modo da poter esporre il nostro progetto alternativo, rispettoso dell’ambiente e capace di sostenere l’eventuale incremento del traffico.
Comitato FuoriPISTA