Arriverà nei cinema il 15 settembre prossimo L’estate addosso il nuovo film di Gabriele Muccino con protagonisti i giovani Brando Pacitto, Matilda Lutz, Taylor Frey e Joseph Haro. Il film, che si avvale delle musiche originali di Lorenzo Jovanotti, racconta di Marco che ha 18 anni, sta per diplomarsi al liceo e non ha idea di cosa fare il prossimo anno, quando a settembre ognuno dovrà scegliere che strada intraprendere nella vita, se proseguire gli studi o affrontare il mondo del lavoro. Maria è una ragazza della stessa scuola, anche lei appena diplomata, che Marco detesta e considera pedante e conservatrice.
Un amico comune e un imprevisto li porteranno a partire insieme per San Francisco, dove ad attenderli ci sono Matt e Paul. I due ragazzi americani sono una coppia e si portano dietro le difficoltà di essere cresciuti a New Orleans, nella Louisiana profonda e omofobica.
Nonostante le premesse della partenza e la diffidenza iniziale, i quattro diventeranno amici ed intraprenderanno un viaggio on the road, che li porterà a fare i conti con loro stessi e a definire chi sono e vorranno essere.
Ci sono estati che si portano addosso per sempre. Questa è la storia di una di quelle.
E Brando Pacitto con questo film ha ottenuto una vera svolta nella propria carriera artistica: dopo il successo di “Braccialetti Rossi” il giovane attore è il protagonista de “L’estate addosso” . Lo stesso regista ha postato sul proprio profilo Instagram una foto sul set della star della fiction Rai. Brando che ha terminato in questi giorni le riprese del nuovo film, sarà il 26 luglio all’ultima giornata del Giffoni Film Festival. Sarà un’occasione per i suoi fan di incontrarlo nuovamente e di parlare della nuova pellicola con cui ha varcato i confini nazionali. “Si tratta della storia di quattro giovani che cercano la propria identità e il significato stesso della vita – ha detto Muccino – Il viaggio farà emergere l’approccio di ognuno dei protagonisti alla cultura, alla società, ai rapporti interpersonali e all’amore”.
La sceneggiatura del progetto, completamente girato in inglese, è stata scritta insieme a Dale Nall, amico storico di Muccino: “È un film di visioni più ampie rispetto ai miei precedenti lavori prodotti in Italia. È per un pubblico più vasto, non solo perché è in inglese, ma anche perché tratta della scoperta della sessualità. Quella estate diventerà un periodo unico, che ogni generazione ha vissuto come memorabile e irripetibile”, ha aggiunto il regista. La colonna sonora del film invece sarà curata da Jovanotti, che ha già proposto un singolo intitolato proprio come il film: L’estate addosso.
Abbiamo intervistato il giovane attore al Point Break, dove c’è aria di famiglia. Lo percepisci subito come dal lungomare inizi a percorrere la passerella che ti porta verso il bar. Una famiglia “allargata” di cui fanno parte gli stessi clienti, tutti amici dei Pacitto’s. Brando siede a un tavolo con dei ragazzi, mangiano, scherzano. Ma se deve dare una mano si alza subito: “Brà, porta un caffè al tavolo di Carlo”. Lo guardo camminare e vedo un ragazzo di 20 anni, trasparente, semplice, senza la minima presunzione. Ci sediamo sulla verandina del ristorante e iniziamo a parlare.
Allora Brando, come è iniziata questa avventura?
Con un provino. Mi hanno chiamato una sera dicendomi: “Brando domani devi partire per New York, devi essere lì per un film con Gabriele Muccino”. Il giorno dopo ero in viaggio, quando sono arrivato sentivo la tensione, era tutto girato in inglese e c’erano tantissimi giovani attori. Quando dopo un mese mi hanno detto che mi avevano preso ho fatto i salti di gioia”.
Come è andata l’esperienza sul set con Muccino?
Fantastica e impegnativa. All’inizio la pressione era forte ma Muccino mi ha aiutato molto mettendomi a mio agio. Ero l’unico italiano, gli altri tre attori sono madrelingua, io me la cavo bene con l’inglese. Durante le riprese, poi, mi avevano dato un’esperta di dizione che mi aiutava con i termini particolari.
Rispetto a Braccialetti Rossi che prova è stata?
Un altro mondo, non solo perché siamo stati a girare a Cuba e in America. Con le serie tv c’è un abisso, il cinema è un’altra cosa. In Italia sono coccolato, lì mi hanno fatto sentire sempre un professionista.
Ora che hai finito le riprese, che effetto ti fa essere il protagonista del prossimo film di Gabriele Muccino, una produzione internazionale che andrà in tutto il mondo?
I miei amici me lo ripetono in continuazione: “Brà, ma ti rendi conto di quello che è successo?”. A me sembra di aver fatto solo il mio lavoro, quello che più mi piace fare da quando sono piccolo: recitare. Per questo chiudo e vado avanti. Ho iniziato a fare l’attore a 9 anni nella serie Sacra Famiglia con Alessandro Gassman. Ora recito ma un giorno mi piacerebbe provare a fare il regista, ho girato un corto ma per il momento lo tengo per me.
Adesso che farai?
Vivere, soprattutto. Come un ragazzo di 20 anni. Fare surf, naturalmente a Fregene che è casa mia. E poi aiutare la famiglia al Point Break dove porto i caffè, le bottiglie, le insalate al ristorante, rimanendo sempre bene con i piedi per terra, come mi hanno insegnato.
Jovanotti ha girato qui alcune scene del video di Un’estate addosso, come è andata con lui?
È stato molto fico, è una persona straordinaria, di una grande semplicità.
C’è una dedica particolare, qualcuno che vuoi ringraziare o che ti ha aiutato ad arrivare fin qui?
Mio nonno Pupi. Ha sempre creduto in me, mi ha accompagnato alla scuola di recitazione a piazza di Spagna. Lui che cammina con difficoltà, si è sempre fatto per me ogni volta una lunga scalinata a piedi. Mi ha insegnato tanto, soprattutto l’umiltà, una lezione che non dimenticherò mai”.
Noi facciamo un grandissimo in bocca al lupo a Brando Pacitto, sperando che questo film gli spalanchi le porte verso il cinema d’oltreoceano. Lo stesso Brando aveva espresso il desiderio di recitare in un film in lingua straniera in una delle tante interviste per Braccialetti Rossi.