Tra sabato e domenica ben due esemplari sono stati trovati sulla spiaggia. Il primo sabato sera è arrivato a Fregene davanti allo stabilimento Albos, un bellissimo esemplare di adulto lungo quasi 2 metri (nella foto in alto). Il secondo domenica mattina è stato avvistato a Passoscuro, tra la spiaggia libera Arcobaleno e quella dei pescatori, un cucciolo lungo poco più di un metro (Foto in basso).
Sarà l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana incaricato di individuare le cause del decesso attraverso una necroscopia.
Ma la morte di questi amati cetacei da tempo purtroppo non è più una novità nei nostri mari. Il “male oscuro dei delfini”, ha diverse spiegazioni, anche se inquinamento marino, traumi e ora anche possibili virus, sembrano essere ancora le cause principali.
“Gli esemplari potrebbero essere deceduti da tempo – dichiara Riccardo Di Giuseppe, responsabile Oasi Wwf litorale romano -. Solo con la mareggiata di questi giorni i corpi hanno raggiunto la battigia. Le cause della morte potrebbero essere svariate: collisioni con eliche, inquinamento chimico, agenti patogeni ma anche va sottolineato catture accidentali. Le nostre coste rischiano di diventare un cimitero di cetacei. Come WWF, siamo in prima linea per la difesa e la tutela della biodiversità marina un bene prezioso che va tutelato”.
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