Spiaggia di Passoscuro ieri mattina. A un certo punto tra le onde, a pochi metri dalla riva, viene avvistato dai bagnanti un grosso pesce lungo poco più di un metro. Entrano in acqua delle persone per vedere e si scopre che si trattava di un pesce spada in evidente difficoltà. Si offre di portarlo al largo una persona e qui le testimonianza cominciano a divergere. Lucio, che era presente, dice: “Ieri mattina c’era un povero pesce spada che sbatteva le sue pinne nell’acqua bassa vicino al bagnasciuga, c’era chi voleva salvare l’animale e chi appena visto ha pensato al ricavato per la sua pregiata carne. Indovinate chi ha avuto la meglio? Un ristoratore del lungomare, facendo finta di riportare la creatura marina in acqua alta tra gli applausi della gente, appena abbastanza lontano si è caricato l’animale, avvolto da un telo che copriva la sua lunga lama, e si è diretto verso l’uscita della spiaggia, mentre il pescespada, trascinato per la coda, si dibatteva ancora sulla sabbia. La gente basita se lo guardava dispiaciuta per l’occasione mancata, non capita tutti i giorni di pubblicare sui social un video commovente a lieto fine. Logicamente sono state fatte tutte le segnalazioni di rito alla Capitaneria di Porto e sembra che il pesce sia stato sequestrato al ristoratore al quale è stata fatta anche una bella multa, a dimostrazione che esistono delle regole e una legislazione che devono essere rispettate da tutti. Anche da chi “abita da 50 anni a Passoscuro” e quindi pensa di poter “fare come gli pare”, citazione testuale”.
Abbiamo cercato conferme a questa notizia e abbiamo saputo che gli uomini della Guardia Costiera sono effettivamente intervenuti e che la multa è stata davvero comminata. Per la cronaca un verbale da 2 mila euro perché la taglia per la cattura (140 cm dalla coda al naso, senza contare la spada) era inferiore alla misura prevista. Il pesce spada, infatti, misurava 106 cm e pesava 15 kg. L’animale era stato messo nell’auto dell’uomo che lo ha recuperato il quale “una volta resosi conto che non era in grado di andare verso il largo e che continuava a nuotare verso la riva”, avrebbe deciso di portarselo a casa. Quando la Guardia Costiera lo ha recuperato era ovviamente morto ma questa mattina il veterinario della Asl che lo ha esaminato è stato chiaro, l’animale era destinato alla morte perché colpito da un parassita che lo ha fatto spiaggiare. Il medico ha spiegato come, in questi casi, l’animale venga colpito anche ai centri nervosi, perda l’orientamento e le sue capacità basilari. Dopo la relazione del veterinario il pesce spada, “non idoneo al consumo”, è stato portato in discarica per lo smaltimento.