Venerdì 28 maggio tante persone si sono avvicendate al vernissage di Paolo Chiaradia, il fregenate figlio dell’ex direttore della Maccarese dott. Attilio Chiaradia. La personale di Paolo Chiaradia è stata ospitata dall’Associazione “Frammenti d’Arte Monteverde Vecchio” che svolge numerose attività: corsi di pittura, laboratori tematici, laboratori artistici e naturalmente personali e collettive. Da 15 anni Paolo frequenta la scuola di pittura diretta da Brunella Nonnato insegnante di pittura e lei stessa pittrice affermata che ha fatto di un bancario un artista. Merito della Nonnato se i primi elementi della pittura sono sbocciati in un vero e proprio mezzo espressivo.
“Ho iniziato facendo disegnini, risponde alla mia curiosità di sapere come ha scelto questa strada, poi ho tirato fuori quello che giaceva dentro di me: la passione. Non sono un artista non mi sento tale, posso solo affermare con sincerità che nella realizzazione di questi quadri ho provato grande gioia e soddisfazione. Non coltivo sogni di gloria. E’ già un premio dedicarmi alla pittura”.
Le sue opere sono di grande impatto visivo. Il colore domina nei paesaggi, nelle ikebana giapponesi di varie scuole, nella natura morta ed anche nell’astratto. Ritrae la campagna di Torrimpietra con la torre del Pagliaccetto. La immerge nel silenzio che evoca la leggenda di questo fattore del principe Falconieri dotato di poteri magici, incantatore degli animali. Sono stati i 99 folletti di Pagliaccetto a costruire i 99 fontanili della tenuta di Torrimpietra. E Paolo ritrae anche l’acqua specchio immobile in mezzo agli arbusti.
Ha sicuramente appreso la tecnica e non si scoraggia di fronte alle difficoltà: bisogna rifare dieci volte, cento volte lo stesso soggetto, niente in arte è dovuto al caso. Da ciò che gli offre la natura toglie la cruda regolarità e mette la sua intuizione e la soddisfazione del proprio lavoro. Anche se Paolo Chiaradia non si prende sul serio noi l’apprezziamo come artista e come persona per la sua modestia e lo incoraggiamo a continuare l’avventura. La vera pietra di paragone del merito è il successo. Che noi tutti gli auguriamo di cuore.
Delfina Ducci