C’è mancato poco che la lecceta finisse in fumo. Ieri sera pochi minuti dopo le 21.00 all’interno del bosco tra via Marina di Leuca e via Capitello sono state viste delle fiamme proprio al centro della macchia. Non sul bordo della strada ma in prossimità di un piccolo rialzo tra gli alberi. Per fortuna passava di lì Nicola Iacovella con la sua famiglia che veniva da via Gioiosa Marea e una volta arrivato sul viale Castellammare si è accorto del principio di incendio. Nicola ha subito chiamato il pronto intervento, alle 21.19, poi ha avvisato tutte le forze dell’ordine. Intanto le fiamme si spargevano nel sottobosco e arrivavano a incendiare un albero. A quel punto arrivavano anche i residenti della case di via Capitello, distanti una cinquantina di metri dal fuoco.
Provvidenziale il contributo un abitante della zona che con le nude mani ha gettato terra soffocando parzialmente le fiamme in attesa dei pompieri. La preoccupazione aumentava con il passare del tempo, che sembrava interminabile, se avessero preso fuoco i cespugli e gli alberi per la lecceta non ci sarebbe stato scampo come per le tante case sparse nell’area. Intanto dal ristorante Back Flip arrivava Leo che con un estintore riduceva il volume del fuoco che però ripartiva poco dopo. I Vigili del Fuoco arrivavano pochi minuti prima delle 22.00, tagliavano la catena del cancello e entravano nella lecceta spegnendo definitivamente il principio di incendio e bonificando l’area.
Sicuramente non è stata autocombustione, qualcuno ha provocato le fiamme. I residenti dicono che un gruppo di ragazzi è stato visto più volte in quella zona a fumare. Poi c’è l’ipotesi più sgradevole, quella del dolo, qualcuno che abbia volontariamente dato fuoco al bosco. Comunque sia andata si è stati fortunati, prima di tutto perché l’allarme è partito in tempo, poi perché non c’era un alito di vento, anche se resta il fatto che i Vigili del Fuoco sono arrivati a distanza di 40 minuti dalla chiamata, un intervallo troppo lungo per arginare un’emergenza che fosse stata di gravi proporzioni.
Questo episodio, oltre alla necessità di avere sul territorio dell’immensa Riserva un posto fisso dei Vigili del Fuoco, deve far riflettere sulla pericolosità della situazione. La lecceta è una polveriera, le case disseminate intorno sono centinaia, solo il fumo di un serio incendio (se non le fiamme), provocherebbe gravi problemi alla salute delle persone. Nel programma di bonifica e recinzione del bosco si è pensato alla potatura delle piante e alla pulizia dei rifiuti ma non alla prevenzione dagli incendi che in questa stagione così calda torna di estrema attualità.
E bisogna calcolare che più passa il tempo e più la vegetazione diventerà fitta e straripante. I lecci e le altre piante in tutta l’area invadono i giardini delle abitazioni private, in caso di incendio notturno, come poteva essere quello di ieri, molte famiglie non avrebbero scampo.