Per molti si tratta di una delle estati peggiori per il decoro urbano. Difficile, e anche inutile, perdere tempo con eventuali classifiche. Di sicuro si vedono tante, troppe situazioni alle quali nessuno sembra voler porre rimedio, anche nelle piccole cose quotidiane, segnali di un’attenzione che non c’è, di occhi che sembrano non vedere le cose più evidenti segnalate dai cittadini che vivono sulla loro pelle il disagio.
In piena stagione balneare, quando la località è piena di decine di migliaia di turisti, è tollerabile vedere, non in stradine periferiche, ma sul viale Castellammare, quello principale, una simile disattenzione? Fermiamoci a un problema quasi “marginale” rispetto ai tanti, la vegetazione che invade i marciapiedi (ci sarebbe un elenco infinito di cose che non vanno ovunque). Una questione scelta volutamente per dimostrare la distanza, la disattenzione quotidiana.
C’è quella di responsabilità pubblica, il tratto davanti alla Pineta tra via Rapallo e via Castiglioncello, con due punti dove quasi non si passa perché i lecci e le piante hanno invaso il marciapiede. Che ci vorrebbe, volendo, a tagliare quei rami e a portarli via? Pochi minuti.
Non va meglio nelle aree private, il tratto di viale Castellammare tra via La Plaia e via Mondello. Se i proprietari non intervengono è sempre l’Amministrazione pubblica che dovrebbe obbligarli a farlo, pena ordinanza in danno. Ma questo non succede, nonostante le ripetute segnalazioni fatte a inizio stagione, tutto è fermo, immobile.
È come se gli occhi non vedessero il degrado, o peggio, se fosse normale assistervi. No, non è per niente normale e se non ci fossero gli operai dell’Ati a togliere tutti i giorni i sacchetti buttati dagli incivili tra i cassonetti a scomparsa, viale Castellammare sarebbe una lunga discarica.