“Quanto sta emergendo dalla stampa in questi giorni sulla vicenda Scarpellini, al di la della traduzione effettiva in atti giudiziari, testimonia ancora una volta che la scelta che avevamo fatto nelle elezioni amministrative ultime, era quella più giusta. Il rinnovamento del quale parlavamo, era inteso proprio nel senso di non affidare il Comune a personaggi di lunga militanza politica, che affondavano le proprie radici nella Prima Repubblica, che con quel modus operandi avevano avuto a che fare, anche fosse solo da spettatori; il che si poteva tradurre – come poi è accaduto – in imbarazzanti chiamate in causa su vicende poco pulite. Riteniamo doveroso, per evitare l’imbarazzo che colpisce la nostra Amministrazione, che entrambi i contendenti del ballottaggio 2018, sia il vincitore che lo sfidante, vengano in aula a chiarire la propria posizione e rassicurare il Consiglio comunale sulla loro possibilità di continuare a esercitare liberi da condizionamenti il rispettivi ruoli di amministratori in seno all’assise cittadina. Oggi come oggi ci troviamo nella condizione di avere un Consiglio comunale sub iudice, con un alto esponente dell’opposizione e lo stesso sindaco accomunati nella necessità di difendersi in un’indagine particolarmente preoccupante. Registriamo una città stordita, smarrita, alla quale viene a mancare la serenità verso punti di riferimento politici sui quali si è basato il consenso elettorale.
Un fatto altrettanto grave che emerge, secondo le intercettazioni, è che viene fuori un quadro – se confermato – per cui almeno dal 2013 grandi interessi romani intervengono e falsano il risultato elettorale di Fiumicino attraverso favori, soldi, disponibilità; o quantomeno la libera determinazione dei cittadini e lo svolgimento democratico del voto.
Ricordiamo tutti le polemiche all’indomani del voto 2013, con tanti dubbi su un repentino spostamento di voti nel giro di due settimane; oggi nel 2018 sappiamo con certezza che alcuni poteri forti romani parlarono delle vicende elettorali di Fiumicino. Fino a che punto questo resti nell’alveo della liceità o sconfini in possibili reati starà alla magistratura appurarlo. Ciò che registriamo è un clima di sfiducia e preoccupazione, il dubbio che la democrazia locale sia stata orientata da alcuni tentacoli romani; per questo abbiamo presentato una richiesta di consiglio comunale straordinario sul tema.
La Lega ad oggi è l’unico partito che non presenta indagati su questa storia. Ci teniamo a chiarire che la Lega nel 2018 è andata avanti da sola perché non voleva avere nulla a che fare con questo passato, che Baccini non era il candidato del centrodestra ma di un cartello di liste civiche appoggiato da Forza Italia e, in seconda battuta, da Fratelli d’Italia, che adesso si dovranno accollare la responsabilità politica di una scelta che rappresenta un tuffo nel passato.
Ultima considerazione. L’inchiesta parla delle vicende relative al 2013, ma la preoccupazione che ne deriva è che – viste le notizie pubblicate – possano esserci stati inquinamenti anche nel 2018. Chiediamo dunque alla magistratura di fare presto il proprio dovere, per liberare la città da un senso di angoscia dovuto all’aver minato la fiducia nel corpo politico amministrativo e per restituire dignità piena a chi risulterà estraneo”.
Sen. William De Vecchis (già candidato sindaco a Fiumicino)
Stefano Costa e Vincenzo D’Intino – Lega
Federica Poggio – Gruppo Misto