Adesso tocca alle cabine. Questa mattina a La Nave il primo gruppo a nord del ristorante ha ceduto sotto i colpi delle onde. Ma anche all’Arcobaleno le cabine sono finite sott’acqua. E la minaccia è tragica per tutti, il mare ormai è avanzato a tal punto che sembra in grado di poter cancellare tutta la geografia balneare e non solo.
Le previsioni peggiori si sono avverate, ieri il vento di scirocco e le onde di 3 metri sono regolarmente arrivate. Gli effetti si sono visti, a La Nave il ristorante era immerso nella burrasca, ha retto per miracolo, grazie ai massi piazzati a protezione ma non si era mai vista quella terrazza così, completamente sommersa e sferzata dall’acqua.
Ieri sera i primi due gruppi di cabine erano già in bilico, nonostante i cumuli di sabbia messa a protezione con le ruspe. Questa mattina il primo ha ceduto e il secondo è vicino a seguirlo. Il simbolo di quanto sia avanzato il mare si vede da quella colonnina della doccia, ieri sera davanti al secondo gruppo di cabine, ora cancellata e buttata sul bagnasciuga in balia delle onde.
Anche l’Arcobaleno segue la stessa sorte il gruppo di cabine più avanzato ha ceduto e ora la testata è inghiottita dal mare. Non se la passano bene gli altri, tutti al limite, allo stremo delle forze.
La politica continua a fare solo promesse, mentre il mare avanza si attendono questi “incontri immediati” con l’assessore Mauro Alessandri e soprattutto quei fantomatici “interventi strutturali straordinari”. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa ora l’assessore regionale di quel suo lungimirante “piano integrato della costa” e cosa deve ancora succedere prima di prendere qualche decisione.
Anche le associazioni sembrano in questo momento incapaci di reagire, di lanciare un segnale forte, di proporre una qualche reazione organizzata di fronte a uno dei peggiori disastri della storia del centro balneare.
Mentre tutti continuano ad attendere, il mare avanza, quando arriverà alle prime case, e se sfonda a Focene non manca molto, forse si renderanno conto di quello che sta succedendo alla nostra costa.
Produzione riservata