La storia recente di Fregene passa anche da Villa dei Pini, detta “la prestigiosa”. Il complesso architettonico di ispirazione neoclassica fatto costruire nel 1937 dal principe Junio Valerio Borghese per farne la sua residenza estiva, fu trasformato nel dopoguerra, col suo permesso, dal commendator Cesare Nay, un industriale milanese molto intraprendente, in un lussuoso albergo-ristorante tanto da diventare un accogliente ritrovo che ebbe molta fortuna. Nel periodo estivo poteva avvalersi di un ampio terrazzo, per cene indimenticabili, prospiciente la verdeggiante pineta. Poi la gestione passò al commendator Vittorio Massani e da allora l’albergo ha avuto un’affermazione sempre crescente, che ha contribuito notevolmente alla valorizzazione turistica della località. Ultimamente è diventato un tranquillo e silenzioso residence. Il fascino di un passato glorioso traspare ancora nonostante i rifacimenti subiti ne abbiano alterato l’aspetto originario. Oggi camminando davanti a questo edificio la memoria ci riporta ai suoi saloni che hanno ospitato un nutrito numero di personaggi della politica e dello spettacolo, tra i più famosi dell’epoca, in momenti di mondanità creata dalla loro frequentazione. Il grande tenore Tito Schipa aprì le porte da dove poi entrò la Dolce Vita e il suo mondo con i concerti e le memorabili feste danzanti. I politici De Gasperi, Scelba, Pella, Piccioni, Togni erano spesso ospiti e attrici e attori famosi come Anna Magnani, Silvana Pampanini, Lucia Bosè, Silvana Mangano, Carla Del Poggio, Giuditta Rissone, il commediografo-attore Eduardo De Filippo, Totò, Amedeo Nazzari, Raf Vallone, Orson Wells, un meditativo e solitario Alberto Moravia trascorrevano serene e brillanti vacanze. Marcello Mastroianni beveva cocktails dai gusti particolari, Mario Riva e il Quartetto Cetra, i quattro cantanti inseparabili, si godevano il meritato riposo settimanale dopo le registrazioni dei loro impegni professionali in Rai. Molti di loro avevano l’abitazione ma soggiornavano anche per lunghi periodi per feste, giochi di carte, di società oppure pesche di beneficenza. Federico Fellini, che conobbe proprio qui una giovane Sandra Milo in vacanza con la madre, Ennio Flaiano e Alberto Sordi sui tavoli di questo posto concordarono la sceneggiatura dello ‘Sceicco Bianco’ che fu poi girato tra i pini della vicina Pineta Monumentale.
Questa la storia che ci arriva da articoli, da libri e dalle guide del luogo, ma alla villa appartengono anche fatti un po’ più prosaici. Infatti alcuni ricordano che il Re dello Yemen con il suo stuolo di dignitari e decine di concubine, scortate e guardate a vista da soldati con la scimitarra facile e tagliente, furono ospiti per più di un mese. Bellissime le ragazze che passavano in fila nel giardino, silenziose e composte, coperte dai loro veli che lasciavano intravvedere incantevoli facce orientali. L’eccezionalità della cosa suscitò l’interesse di tutti i mezzi di informazione del tempo e qualche cronista-fotoreporter in cerca di anticipazioni giornalistiche rischiò seriamente tanto che i sequestri di materiale avvenivano di continuo. La curiosità mobilitò un gran numero di persone romane e locali, e per il posto di Pubblica Sicurezza di Fregene, in genere abbastanza pacifico, fu un momento di grande impegno per le fasi di tensione che si crearono intorno a questo fatto. Il Re vecchio e malato, soggiornava con la sua corte in un lussuoso albergo di Roma e raramente veniva in visita al suo harem in questa atmosfera ovattata, poiché il viaggio gli sembrava troppo lungo e stancante (sic!). E che dire dei raduni precampionato che Juan Carlos Lorenzo allenatore argentino con il maggior numero di presenze sulla panchina della s.s. Lazio faceva trascorrere alla squadra, dove giocavano Chinaglia e Wilson, che lui stesso aveva scoperto e fatto acquistare alla società calcistica romana dall’Internapoli, compagine campana che militava in serie D. E ancora che nei primi anni cinquanta, mentre si stavano completando i lavori di costruzione della parrocchia, nel seminterrato adattato per l’occasione, la domenica si poteva assistere, unica possibilità in zona per quel tempo, alla celebrazione della Santa Messa. Ma si dai, di Villa dei Pini, è storia anche questa…
Tizio Pratibelli