Nei primi giorni di novembre, in occasione della commemorazione per i defunti, il cimitero di Maccarese migliaia di persone si sono recate in visita ai propri cari. Come ogni anno, anche questa volta raggiungerlo è stata una dolorosa via crucis.
La strada sconnessa e i rifiuti
Innanzitutto per le condizioni della strada, in particolare il tratto di via di Maccarese che ricade nelle competenze di Roma Capitale. Oltre ai dossi, che nel tempo si sono formati con le radici dei pini e che nessuno dagli uffici del Campidoglio ha provveduto a rimuovere per garantire la sicurezza stradale e il transito agevole ai mezzi, anche la situazione ambientale intorno al campo santo lascia sgomenti a causa della grande quantità di rifiuti che quotidianamente vengono lasciati dagli scaricatori selvaggi. Una volta varcato il cancello del cimitero la situazione non migliora all’interno.
L’ossario Gruppo E ancora chiuso
Se è vero che l’Ama è intervenuta per ristrutturare i padiglioni che si trovano dalla parte opposta dell’ingresso, quello che riempie l’anima e il cuore di rabbia è la condizione dell’ossario Gruppo E che ospita più di 100 defunti. Il padiglione in questione un anno fa era in procinto di crollare. Dopo le segnalazioni, l’Ama nell’ottobre 2017 ha puntellato la parete chiudendo l’area al passaggio del pubblico. Il 25 ottobre 2017 alcuni suoi addetti dell’Ufficio Tecnico hanno effettuato un sopralluogo per programmare un intervento strutturale vero e proprio al fine di mettere definitivamente in sicurezza l’Ossario. Da allora nulla si è mosso.