Una villa tra via Palombina e via Rapallo, quella sul cui recinto compare ogni anno la scritta che ricorda Ettore Muti.
Una volta era una bella villa, in qualche modo lo è ancora, ma i proprietari non ci vengono da anni. Basta questo, il fatto che non sia frequentata da tempo, per trasformarla in una discarica per i rifiuti. Piccoli sacchetti domestici che vengono lanciati, sistematicamente, all’interno tutti i giorni. Evidentemente qualcuno che abita nei dintorni e che esce a piedi di casa, magari quando è buio, e poi lancia il sacchetto oltre il recinto. Più volte è stata fatta la pulizia, ma dopo qualche settimana i sacchetti ricompaio magicamente.
Le immagini chiariscono bene la situazione e riaprono la solita ferita sul livello dell’asticella di civiltà di alcuni nostri concittadini che pur di non pagare la tassa sui rifiuti sono disposti a trasformarsi, ma forse lo sono nel profondo, in esseri primordiali.
Ora, con l’arrivo della bella stagione, la situazione diventerà ancora più grave. Quando riusciremo a alzare questa asticella obbligando chi (circa 700 famiglie) ancora a Fregene non ha ritirato i mastelli per la differenziata? E soprattutto, quando riusciremo a individuare quelle altre (1000/2000) famiglie che non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti, tutti quei titolari di seconde case che non hanno la residenza a Fregene?
Stiamo parlando di, sommando le due categorie e nella migliore delle ipotesi, circa duemila famiglie (3mila nella peggiore) che tutti i giorni d’estate devono “smaltire” il sacchetto senza avere un mastello ufficiale. Sono in buona parte quelli che li buttano nel bosco, nella pineta, sul lungomare, nel parco giochi dei bambini, ovunque.
Gli stessi che hanno trasformato via della Veneziana, viale Tirrenia, via Porto Recanati, in altrettante discariche. Vogliamo continuare a chiudere le strade o cominciamo seriamente a colpire questi signori che si vantano con gli amici di non aver mai pagato un euro al Comune?
Che si fa con questa villa in via Palombina, obblighiamo i proprietari ad alzare la recinzione oltre il livello di lancio del sacchetto, visto che non possiamo chiuderla come le strade oggetto di scarichi?
Dal recupero della tassa sui rifiuti, limitandoci a mille famiglie che evadono, si potrebbero recuperare (si pagano gli ultimi 5 anni, facciamo 5mila euro per casa tenendoci bassi) almeno 5 milioni di euro solo per Fregene. Gliela diamo una bella sistemata generale alla località con questi soldi? Strade, lungomare, ciclabili, illuminazione, dossi, arredo urbano, stiamo bene così?
Ieri pomeriggio in via Marina di Leuca due signore con una Seicento hanno parcheggiato vicino alla recinzione, hanno tirato giù il finestrino e hanno gettato nel bosco una bella quantità di sacchetti. Moltiplichiamo per un bel numero di persone questa situazione.
La conclusione è sempre la stessa, come si può tollerare come ordinario un comportamento del genere? Una società che accetta supinamente questo sfregio ha seri problemi a considerarsi civile, specie quando a scuola insegniamo ai nostri figli rudimenti di educazione civica. La villa dei rifiuti è solo l’ennesimo episodio di una serie orribile e inqualificabile di cui siamo tutti i giorni non rassegnati testimoni.
F.M.