Dell’Accademia del Mare di Fiumicino e del suo legame con il territorio, delle centinaia di persone che coinvolge attraverso i corsi e gli eventi, dell’impegno nella diffusione della cultura del mare, abbiamo spesso parlato su queste pagine. Ma come tutte le realtà che si affermano divenendo un punto di riferimento nel loro ambito, anche l’Accademia è nata da un’idea che ha condotto verso il primo passo. E visto che le idee camminano sulle gambe delle persone, andando a ritroso lungo la strada compiuta dall’Accademia del Mare di Fiumicino, si riesce a scovare la persona che quel primo passo ha compiuto: Valter Cimaglia, fondatore e oggi direttore della Scuola Nautica, la cui storia personale intreccia in modo indissolubile quella della scuola. Quel primo passo di cui si diceva, parte da lontano, ma a sua volta ha un’origine ancora più remota, che si colloca nell’adolescenza di Valter quando, 17enne, incontra la magia della navigazione a vela: “Il primo incontro con il vento è avvenuto sul lago di Bracciano, con i primi corsi sulle derive. Posso dire che si è trattato di una vera e propria folgorazione”.
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Un seme che germoglierà diversi anni dopo. Perché, se è vero che l’allora giovane Valter, da quei giorni passati a tirare bordi sulle acque del lago e dalla bruciante passione che hanno generato, non si è mai più allontanato, è anche vero che la vita gli ha riservato altre avventure: una permanenza negli Stati Uniti, un diploma universitario in Marketing e Comunicazione d’impresa, varie esperienze professionali, a volte molto diverse ma quasi sempre legate alla comunicazione e alla formazione. È in questi anni che prende forma un secondo grande amore, quello per l’insegnamento: “Trasferire agli altri quello che ho imparato – racconta Cimaglia – mi rende felice, genera un senso di profonda soddisfazione”.
Diventa così naturale unire i due grandi amori. Prima come istruttore, a metà anni ’90, con la Lega Navale, poi con la Federazione Italiana Vela, con la quale percorre tutta la strada di formazione fino a diventare istruttore di terzo livello e in seguito Formatore Quadri Tecnici per aspiranti istruttori.
I primi anni 2000 sono quelli cruciali per la nascita dell’Accademia del Mare di Fiumicino. Cimaglia mette un altro tassello nel mosaico della sua formazione, diventando comandante per navi da diporto, quindi, nel 2002, l’acquisto di Falù, un Sun Odyssey 37, barca cabinata di 11 metri e mezzo, con la quale nasce anche Italsail, società attraverso la quale inizia l’attività di Scuola di Vela e Charter. Il 2008 è l’anno della svolta: entra in vigore la legge che obbliga le Scuole Nautiche a osservare precisi standard organizzativi e qualitativi attraverso cui ottenere l’autorizzazione a operare e il riconoscimento della Provincia. Nasce così l’Accademia del Mare di Fiumicino e l’avvio di un percorso sempre in crescita. La prima aula, ancora operativa, è quella del Circolo Velico di Fiumicino che si affaccia sulla darsena della città, fulcro delle attività dell’Accademia. La flotta cresce, così come il numero degli allievi e, di conseguenza, quella degli istruttori. E anche l’offerta formativa. Non più solo patenti nautiche, ma corsi che puntano ad affinare le competenze di chi vuole andare per mare seriamente, eventi, collaborazioni con le scuole del territorio e, come sempre, con il Circolo Velico di Fiumicino. Oggi il corpo istruttori può contare su una decina di persone in costante formazione, oltre 300 sono le persone coinvolte ogni anno nei corsi e molte di più quelle che frequentano gli eventi di promozione come gli Open Day. Infine, alla storica aula del Circolo Velico di Fiumicino, si affianca quella della Magliana in cui gli allievi possono contare su strumenti didattici multimediali e in cui ogni lezione è trasmessa in diretta con una vera e propria regia video sul canale youtube della scuola.
“Alla fine – confida Cimaglia – quella dell’Accademia del Mare è la storia di due grandi amori, quello per il mare e quello per l’insegnamento. E come per ogni grande amore, anche questi sono stati curati con tanto impegno e passione, insieme a qualche piccolo sacrificio, vissuto sempre con gioia”.