È stata presentata questa mattina nel giardino di Villa Perugini la guida delle principali ville storiche di rilievo architettonico presenti a Fregene. Una iniziativa della Pro Loco al fine di contribuire alla ulteriore promozione del patrimonio architettonico del territorio.

“Valorizzando un aspetto che fino ad oggi spesso è stato sottostimato – dichiara il presidente della Pro Loco Giovanni Bandiera – la pubblicazione vuole colmare un vuoto di anni, in cui si è molto parlato delle peculiarità di molte ville di pregio, realizzando una pubblicazione agile, di uno stile sintetico e rigoroso, con una facile cartografia, da portare nel cestino della bicicletta o nella propria tasca. Vorremmo che queste ville siano considerate come un documento unitario e significativo della storia culturale e urbanistica della località, creando collegamenti espliciti con la storia dell’architettura e la grande storia in generale”.

Perché Fregene nasce all’inizio del secolo, alle porte di Roma, incastonata tra il mare e la pineta monumentale. Priva di una tradizione architettonica di riferimento fin dalla sua nascita, basata sull’idea di garden city, è diventata un laboratorio di architettura, in particolar modo legata alla tipologia dell’abitazione unifamiliare. Nel corso dei decenni, ed in particolare nelle decadi tra la fine della II guerra mondiale e gli anni 80, la cittadina si è popolata di numerose architetture di pregio.

“È stato un momento unico nella storia del centro balneare – spiega l’architetto Felipe Lozano che ha dato il via all’idea con il suo sito www.fregenemoderna.it – spesso gli architetti erano loro stessi i committenti, così tante ville sono straordinarie e libere da vincoli”.

“La Busiriana”, di Andrea Busiri Vici, quella del “Guardiano” di Pietro Aschieri, la Parrocchia dell’Assunta di Amerigo Bandiera, le ville di Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti, quella del 1949 di Alberto Carpiceci, di Saul Greco e Costantino Dardi. Ancora quella con un meraviglioso lucernaio sotto la pineta di Enrico Mandolesi, la famosa casa sul fiume Arrone di Alberto Moravia disegnata da

Maurizio Aymonino, la “Triangola” di Franco Luccichenti, le ville a mattoncini rossi di Danilo Guerri e Alberto White. Senza dimenticare la “Casa Albero” di Giuseppe Perugini nel cui giardino si è svolta la presentazione della guida distribuita gratuitamente.

“Tuttavia – continua Bandiera – con poche eccezioni, come abbiamo detto, le stesse sono ancora oggi pressoché sconosciute. Il nostro progetto prevede una base dati aperta, suscettibile di essere integrata e condivisa. Alla ricerca e alla redazione dei testi ha lavorato un gruppo di studiosi di storia dell’arte e dell’architettura tra i quali la Prof.ssa Alessandra Benadusi (consigliera della Pro Loco), l’Architetto Felipe Lozano Lalinde, il Prof. Sandro Polo. La guida aiuterà i cittadini a conoscere meglio il proprio territorio e i turisti a leggere qualcosa di qualificante su Fregene. a rendere, infine, la semplice esperienza di una gradevole vacanza al mare, più consapevole e appagante”.