Lungo la costa di Fregene il mare avanza sempre di più creando seri problemi non solo agli stabilimenti a sud, danneggiando le cabine dell’Arcobaleno e assediando La Nave, ormai inghiottita dalle onde.
Ma anche, per la prima volta, all’estremità nord, quella del Villaggio dei Pescatori, a ben 4 chilometri di distanza, finora un’isola felice immune ai problemi dell’erosione.
Un brutto risveglio, specie per i pescatori di telline che hanno dovuto spostare verso l’interno la loro storica postazione. «Anche noi abbiamo verificato l’avanzata – commenta Mariano Micco, pescatore di telline alla seconda generazione – abbiamo dovuto arretrare definitivamente la zona di ormeggio delle barche di almeno una decina di metri. Non si era mai visto da queste parti dove fino a poco tempo fa per il ripascimento a sud venivano a prelevare qui la sabbia tanto era abbondante».
L’allarme per il ritrarsi della linea della costa lungo tutta Fregene lo lancia anche l’associazione Villaggio dei Pescatori: «L’erosione costiera avanza impetuosa – dichiara il suo presidente Alessandro Bensi – in un anno abbiamo perso almeno 10 metri di arenile. L’Amministrazione comunale non deve perdere l’occasione, irripetibile forse, di utilizzare i fondi del Recovery Plan per contrastare adeguatamente il fenomeno in atto. Per accedere ai fondi è necessario che il Comune con estrema urgenza, trasmetta il prima possibile agli enti competenti la richiesta di fondi, da reperirsi tra quelli previsti per la lotta al cambiamento climatico messi a disposizione dall’Unione Europea. Un atto necessario e urgente perché la situazione è grave, il fenomeno negli anni a venire potrebbe mettere in serio pericolo l’incolumità non solo delle strutture balneari ma anche delle abitazioni presenti a ridosso delle stesse».
Sarebbe un disastro per il borgo dove è ancora conservata la casa di Moravia e quella di altri illustri personaggi che hanno abitato al Villaggio, come Marcello Mastroianni, Ettore Scola, Francesco Rosi, Gillo Pontecorvo, Jacques Sernas. E dove oggi il rito dell’aperitivo al tramonto attira migliaia di giovani in quella spiaggia unica accanto alla foce del fiume Arrone. «Sarebbe quanto mai opportuno intervenire anche sulla messa in sicurezza degli argini del fiume – aggiunge Bensi – serve un progetto per scongiurare una deriva che sembra ineluttabile».