Un dolore troppo grande. Marco Putini ci ha lasciato lunedì mattina. Era a Roma al lavoro, mentre stava facendo una consegna vicino Piazza Navona si è sentito male. Si è accasciato al suolo, è stato subito soccorso da un inglese che gli era vicino che ha provato a rianimarlo. È arrivata l’ambulanza, i medici sono intervenuti, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Se ne è andato così, lontano dai suoi cari, ai quali avrà potuto solo rivolgere un ultimo pensiero.
Quanto può essere impietosa a volte la vita. Da poco Marco aveva deciso di cambiare la sua esistenza. Da quando aveva 14 anni aveva passato le sue notti alla Fornarina, il forno in viale Castellammare. Chiusa l’attività, poi data in gestione, ora faceva un nuovo lavoro che lo impegnavo solo una parte del giorno. Così, per la prima volta da quarant’anni, poteva stare insieme alla sua adorata famiglia, alla moglie Deborah Pistecchia, anche lei dal 1997 al panificio con lui, e ai figli, Mattia e Gaia.
Sempre sorridente, buono con tutti, simpatico, Marco aveva una luce speciale ed era pronto a sdrammatizzare qualunque cosa. Che dolore averlo perso così. Aveva ancora molti progetti e dopo tanti sacrifici meritava di invecchiare insieme alla sua dolce Deborah, di vedere crescere i suoi figli, di giocare con i nipotini che avrebbero avuto un nonno speciale.
Non è andata così, il destino ha deciso diversamente, nessuna prova di appello. Il funerale ci sarà probabilmente la settimana prossima, dopo tutti gli accertamenti. Un grande abbraccio a tutta la famiglia, a Deborah, Mattia, Gaia, alla madre Lucina, al fratello Simone. Marco non sarà più dove lo vorremmo trovare ma sarà sempre da qualche parte insieme a noi.