È stato trovato morto verso le 13.00 nella sua casa in via Capitello. Marco era sdraiato sul letto, a fianco l’immancabile pacchetto di sigarette. Forse quando si è sentito male ha provato a scendere dal letto, una gamba era allungata verso il pavimento.
L’allarme è stato lanciato da alcuni commercianti di Fregene che con lui avevano un appuntamento fisso, le sigarette alle 8.30 da Bitelli, il caffè da Luna Rossa, due chiacchiere da Edicolè, la pizza di giorno da Pizza Beach, la sera da Gigi e poi la traversata a piedi sotto la pineta fino a via Cervia, dove si fermava, a seconda dei giorni, dietro al Chiosco della frutta o nei pressi di Banca Intesa
“Era da qualche giorno che non si faceva vedere – racconta Anna – era strano, così ci siamo insospettiti e lo abbiamo segnalato ai carabinieri. Ma negli ultimi tempi non sembrava stare tanto bene, aveva una voce rauca e sembrava pallido”. Secondo il medico legale la morte risale a 2 giorni fa, probabilmente causata da un malore.
Marco, nonostante la vita da clochard che faceva, veniva da una famiglia solida di Roma. Aveva studiato, si era iscritto all’Università ed era un ragazzo promettente, fino al mistero del corto circuito iniziato in un viaggio a San Francisco che lo ha confinato verso una vita molto diversa da quella che poteva essere, forse anche per una serie di delusioni cocenti. A Fregene era arrivato 35 anni fa seguendo un amico e non l’ha più lasciata, dopo alcune sistemazioni temporanee la famiglia gli prese la casa in via via Capitello dove a 62 anni si è concluso il suo viaggio.