Il Delfino

Un’altra spallata e di quelle forti. La mareggiata di ieri con onde superiori ai tre metri ha dato l’ennesimo colpo alle strutture balneari più a rischio. Che ormai sono quelle dopo il primo tratto della barriera soffolta, dalla Nave all’Hang Loose.

I principali crolli c’erano stati già la settimana precedente, ieri si sono aggiunti altri cedimenti al Delfino, dove sono cadute altre due cabine, al Saint Tropez, dove il gruppo di cabine è ormai stato quasi inglobato dal mare, al Cigno e all’Arcobaleno. In crisi anche strutture che dovevano essere protette dalla barriera come il Tirreno e il Capri che senza la loro scogliera a riva messa davanti alle cabine sarebbero finite male.

Il Saint Tropez

I danni sono notevoli e il mare è avanzato a tal punto da essere arrivato a minacciare i ristoranti. In attesa che ripartano i lavori per la soffolta, i cui effetti comunque si vedranno tra mesi, ai balneari non resta che provare con il “fai da te”. A proprie spese hanno messo scogli a protezione, in particolare il Rio davanti alla piscina giovedì scorso e il Saint Tropez davanti a quel che resta delle cabine e sulla linea del ristorante.

Domenica è prevista un’altra burrasca e arriveranno altri danni. La mareggiata ha spazzato via tanti altri scogli della barriera, dal Point Break alla Nave  che da emersa sembra ormai soffolta. Ci sarà molto da lavorare per ricreare la pista e trasportare i massi con i Tir.

E poi c’è la madre di tutte le questioni, il dubbio sempre più grande, se la barriera lasciata temporaneamente emersa non è stata in grado di proteggere le strutture, che senza le proprie scogliere private davanti sarebbero state demolite, come potrà farlo la soffolta messa sotto il livello del mare?

Produzione riservata

L’Arcobaleno