Se il decreto sicurezza rende invisibili e priva dei diritti fondamentali i richiedenti asilo in attesa di risposta negandogli la residenza, noi sindaci non possiamo restare a guardare. Per questo durante la seduta di giunta di ieri, abbiamo approvato una delibera che istituisce il ‘Registro dei richiedenti asilo’: uno strumento che ci permette di fotografare la situazione attuale fornendo a queste persone, che non si possono definire ‘irregolari’, il modo per dichiarare un domicilio ufficiale e, in questo modo, accedere ai servizi erogati sul territorio: medico di base, asili nido ecc.
Il registro, nato dallo studio della task force di giuristi che ha lavorato gratuitamente insieme agli uffici comunali e al segretario generale, non solo consente di assistere persone che altrimenti sarebbero abbandonate a se stesse, contro ogni principio di rispetto dei diritti umani, ma anche al Comune di avere il polso della situazione e contezza delle persone che vivono sul territorio.
Abbiamo condiviso questa scelta con molti altri sindaci del Lazio, tramite l’Anci, e in tanti sono pronti ad adottare la stessa risoluzione. Il registro si basa sullo stesso principio già adottato durante la scorsa sindacatura per l’istituzione del registro delle unioni civili, prima che il Parlamento approvasse la legge 76/2016: riconoscere un dato di fatto, uno status che, sebbene non completo, sia la base per consentire alle coppie in quel caso e ai singoli richiedenti asilo in questo, di vedere garantiti i servizi e le tutele basilari.
Non ci può essere sicurezza senza rispetto dei diritti fondamentali delle persone, di tutte le persone. E non ci può essere sicurezza alimentando l’odio verso chi percepiamo diverso da noi. È questo il principio su cui ci siamo mossi e su cui intendiamo andare avanti.
Esterino Montino