In merito all’omicidio del vicebrigadiere Cerciello, sono state rese pubbliche le motivazioni dei domiciliari per Gabriel Natale Hjorth, che sta scontando a Fregene.

“Ritiene questa Corte non sufficientemente provato il consapevole concorso di Natale nella condotta omicidiaria del coimputato”. A scriverlo i giudici della Corte di Assise d’Appello di Roma nelle motivazioni della sentenza, dopo il rinvio disposto dalla Cassazione, con cui lo scorso 3 luglio hanno ridotto le pene condannando a 15 anni e due mesi Elder Finnegan Lee e a 11 anni e quattro mesi Gabriel Natale Hjorth i due californiani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate nel quartiere romano di Prati nel luglio del 2019.

“Osserva questa Corte territoriale come, nel caso di specie, alla luce delle risultanze di causa non appaia possibile, al di là di ogni ragionevole dubbio, riconoscersi in capo al Natale il concorso nel reato di omicidio volontario neppure a titolo di ‘dolo eventuale’”, si legge ancora nelle carte.

Alla luce delle risultanze non appare possibile, al di là di ogni ragionevole dubbio, riconoscere a Natale il concorso nel reato di omicidio volontario neppure a titolo di dolo eventuale. Difetta, evidentemente, in primis, la prova della certa rappresentazione e, vieppiù”, della volontà, “rispetto alla inopinata e improvvisa condotta omicidiaria posta in essere da Elder ai danni del vicebrigadiere Cerciello, che attingeva furiosamente con ben 11 fendenti per mezzo del coltello micidiale che lo stesso aveva portato con sé”, scrivono i supremi giudici.

Fonte: Agi