Nel dopo elezioni si sono inseguite diverse interpretazioni e “analisi del voto”, un passaggio obbligato per chi esce sconfitto da una tornata elettorale e deve adottare strategie correttive di ricostruzione, ma anche per chi porta a casa un successo e cerca di capire quali sono stati i punti di forza che dovranno segnare la strada di un’esperienza amministrativa altrettanto vincente.
Il dato importante emerso, a mio avviso, è stata la fiducia accordata a titolo personale sia a chi aveva ben operato nel precedente quinquennio, che a chi si è proposto come innovativa integrazione. Una scelta inevitabile nei contesti territoriali in cui, la conoscenza diretta con le persone direttamente coinvolte, fa spesso scavalcare ideologie e colori o ne affievolisce anche in minima parte l’importanza al cospetto delle qualità personali.
Un PD vincente a Fiumicino in controtendenza al trend nazionale, può essere letto come frutto delle scelte fatte dal partito stesso sui nomi e dalla volontà palese di un cambio di rotta verso la riapertura ai cittadini e alla società civile. Un po’ ciò che le attuali forze di governo hanno fatto a carattere nazionale ripartendo (anche se con abissali differenze ideologiche) dal rapporto diretto col cittadino e le sue esigenze e prendendo più le distanze dalle questioni e dai giochi di forza di palazzo.
Il centrosinistra esiste ed è sempre esistito come esistono i suoi ideali di libertà, di apertura, di rispetto e dignità dell’essere umano, di inclusione, di partecipazione e uguaglianza, ma è stato relegato dalla recente storia politica ad un sottobosco vivo che ha fatto fatica a riconoscersi nelle sue rappresentanze ed ha spesso preferito non misurarsi con le scelte.
Sono queste riflessioni che mi orientano sull’idea che il successo locale abbia radice nel riconoscimento delle rappresentanze proposte, nel successo delle scelte di persone coraggiose che hanno lavorato e di quelle che sono uscite dal sottobosco mettendoci l’impegno concreto e il nome in quell’opera esemplare di ricucitura col tessuto sociale che era venuta meno negli anni.
In questo senso il PD locale ha fatto un lavoro eccellente, ha posto un seme di rinascita socioculturale destinato a divenire apripista di una nuova era. Ma questo processo è destinato a crescere e diventare inarrestabile se questa linea di apertura alla società civile si tramuterà in rappresentanza vera, in fatti e scelte orientati al cittadino e ai territori e se saprà dimostrare di non essere stata solamente funzionale al voto. Questa è la vera nuova tendenza di un comparto ideologico che vuole rinnovare se stesso ed essere attore principale di una nuova democrazia in grado di ristabilire gli equilibri sociali.
Pierpaola Meloni