Fare delle riflessioni a caldo sulla vicenda di un individuo che di nuovo ha scelto di togliere la vita alla sua famiglia e a se stesso oggi è dura.
Pietà per favore pietà per quella mamma, per quelle figlie, per questa nazione che non riconosce più nessun valore, nessun segnale. Tutti sapevano, tutti vedevano, tutti hanno taciuto come sempre accade in questo nostro bel Paese!
Sono qui in mezzo ai bambini ed è ancora più difficile far finta che nulla stia accadendo in questo sfascio totale, in questo mondo ammalato e che continua a restare e ammalarsi ancora di più.
Pietà vi chiedo giornalisti,
voi che per dovere di cronaca dovete informarci, siate rispettosi, delicati, oggi vi chiederei di essere silenziosi.
Pietà chiedo a voi donne che continuate a dire “povere le due creature”, come se la madre non dovesse essere “povera anche lei”!
Continuiamo a educare e perpetrare vecchi modelli in cui comunque la “donna è sempre colpevole”, a ingenerare ancora una volta il sospetto o quanto meno il pensiero che lei fosse la causa del male di quell’individuo che come tutti gli individui inferiori portava una” pistola”, vera purtroppo!
Non riesco a definirlo “uomo”, proprio oggi non ci riesco e sono emotivamente turbato anche se continuo a “resistere”, a educare o quanto meno a provarci.
Pietà anche per me,
che scrivo di pancia senza usare un linguaggio raffinato, ma con la consapevole certezza che non è più il momento di far finta di nulla, non possiamo più tacere, tollerare questa incultura del “maschio italico”.
Pietà chiedo a tutti,
e sopratutto rispetto per il dramma di una DONNA, di una madre che dovrebbe essere stata “aiutata prima”.
Pietà, silenzio, rispetto, consapevolezza…
Giuseppe Miccoli