“Con l’ordinanza di chiusura di Astral del ponte della Scafa si prospetta una situazione di disagio per la cittadinanza che non è tollerabile. Le dovute verifiche andavano operate a tempo debito per creare situazioni che permettessero una viabilità alternativa per non lasciare la città isolata dalla parte di Ostia e soprattutto nella direttrice che porta all’ospedale Grassi. Ci duole constatare come i lavori e le verifiche siano sempre a ridosso di gradi tragedie e soprattutto a Fiumicino siano una costante estiva per aggravare la già penosa situazione della viabilità che spesso il ponte Due Giugno ha contribuito ad aggravare. Vogliamo che Fiumicino diventi una città moderna e servita dove non si può chiudere un ponte per lasciare nel caos la viabilità. Nei prossimi giorni interpelleremo anche Astral e Anas in merito alle grandi opere previste e mai realizzate come il raddoppio del ponte. Era il 26 maggio 2016 quando l’allora presidente di Anas annunciava al Corriere della sera l’imminente passaggio della tratta da Astral ad Anas dicendo che “Il progetto per l’ampliamento lo proseguiremo noi – diceva il presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani – I fondi ci sono già (circa 30 milioni, ndr), il passaggio di proprietà dovrebbe avvenire entro l’estate e poi si partirà con il progetto e l’appalto” (https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/16_aprile_26/fiumicino-new-look-100-milioni-ponte-scafa-raddoppia-via-libera-all-aurelia-bis-6c4e7976-0bd0-11e6-a8d3-4c904844517f.shtml?refresh_ce-cp)”.
Ad oggi invece non ci sono novità se non la chiusura del ponte ed eventuali danni per il Comune e la cittadinanza, mentre in tutto questo caos il sindaco e la Giunta si limitano a constatare da lontano le circostanze”.
Mario Baccini, capogruppo comunale Cristiano Popolari