Mercoledì 1° agosto alle ore 18:30, presso l’S Club di Fregene in via Castellammare 42b, Paolo Cucchiarelli, giornalista investigativo, presenterà il suo ultimo libro-inchiesta “L’Ultima notte di Aldo Moro” (Ed. Ponte alle Grazie, 2018).
Cucchiarelli, tra i massimi esperti del periodo riguardante gli Anni di Piombo, ha al suo attivo “Il Segreto di Piazza Fontana” (da cui il regista Marco Tullio Giordana ha tratto nel 2012 il film “Romanzo di una strage”, ora disponibile su Netflix) e “Morte di un presidente” di cui l’ultimo libro è il seguito ideale.
Questa presentazione è particolarmente significativa; l’autore, infatti, nel corso del suo lavoro è riuscito a dimostrare scientificamente che Aldo Moro, nei suoi ultimi giorni prima della brutale esecuzione, fu tenuto prigioniero proprio a Fregene, in un luogo ancora oggi esistente.
L’iniziativa è stata ideata da Paola Meloni, consigliere comunale, e da Gianluca Zanella, editor del libro che modererà l’incontro. Interverranno anche l’assessore alla Scuola e alle Politiche Giovanili Paolo Calicchio, la delegata alla Legalità Arcangela Galluzzo e il consigliere comunale Fabio Zorzi.
L’Ultima notte di Aldo Moro
La vicenda del rapimento e della morte di Moro rimane fra le più misteriose e peggio spiegate della nostra Storia, e fra le meno compatibili con le versioni ufficiali che continuano ad essere propagandate da commissioni d’inchiesta, stampa e TV. L’ultima notte di Aldo Moro di Paolo Cucchiarelli rappresenta una tappa decisiva e irreversibile verso il chiarimento della reale dinamica e dei motivi profondi di quei tragici 55 giorni. In esso, Cucchiarelli ricostruisce – grazie a documenti inediti, nuove testimonianze e perizie, fotografie mai viste prima – il rapimento, la prigionia e le ultime ventiquattr’ore del presidente DC, scardinando pezzo dopo pezzo il castello di menzogne costruito negli anni. Ne emerge una realtà sconcertante, fatta di operazioni d’intelligence internazionali – che per la prima volta vengono qui precisate, con tanto di nomi e cognomi –, trattative fra istituzioni e terroristi, patti con la malavita organizzata, personaggi rimasti totalmente ai margini delle vicende giudiziarie. Anche se il termine sembra screditato, proprio di un complotto bisogna parlare: un piano articolato, volto alla distruzione politica e poi fisica di quello che sarebbe con ogni probabilità divenuto il presidente della Repubblica.