“La votazione di oggi in Commissione trasparenza, con la maggioranza compatta a votare il candidato della Lega, sancisce ufficialmente – se mai ce ne fosse stato ancora bisogno – l’innaturale patto tra destra e sinistra, in barba ad ogni rispetto del corpo elettorale e di ideali, evidenziatosi nelle ultime elezioni amministrative. La mia candidatura è stata coerentemente sostenuta da Baccini, Coronas e Addentato. D’Intino aveva solo il suo voto e quello della Poggio, i 5 Stelle un voto. Coerenza avrebbe voluto che la maggioranza votasse il consigliere di minoranza con più voti per essere designato all’elezione del presidente. Ma con questo atto amministrativo si configura palesemente, ad alzata di mano, l’inciucio tra il Pd e la Lega, l’accordo sancito prima delle elezioni, già portato avanti con la vicepresidenza del consiglio comunale, e chiuso con questo ultimo atto amministrativo.
Non hanno voluto tener conto né della nostra richiesta di far venire il segretario generale, né di far rispettare l’art. 28 del regolamento che prevede la designazione del candidato della minoranza (4 voti Severini, 2 D’Intino, 1 Costanza). La maggioranza ha ritenuto opportuno votare il rivale storico del Pd, anche senza numeri.
La votazione finale ha visto D’Intino prevalere con ben 9 voti (noi quattro più il 5 stelle abbiamo abbandonato l’aula per protesta) cioè con tutti i voti compatti della maggioranza di sinistra, all’interno della quale nessuno si è posto il problema di correttezza nei confronti della minoranza. Una vergogna, che calpesta le regole democratiche e i valori dei rispettivi elettorati.
Porgo gli auguri e un in bocca al lupo al presidente D’Intino, invitandolo ad armarsi di tanta pazienza per gli atti che porteremo senza sconti in Commissione”.
Roberto Severini, capogruppo lista civica Crescere Insieme