“La presidenza della Commissione Trasparenza è da sempre appannaggio dell’opposizione e anche in questa occasione nessuno l’ha messa in discussione. L’elezione di Vincenzo D’Intino ne è la riprova. Il fatto che i consiglieri d’opposizione si siano presentati con una rosa di tre nomi ha posto la maggioranza, inevitabilmente, di fronte a una scelta. Abbiamo dato all’opposizione, sospendendo la seduta di Commissione, la possibilità di trovare un nome univoco da proporre. Cosa che non è avvenuta. Per di più, ancor prima che ci fossero le dichiarazioni di voto, hanno affermato che si sarebbero astenuti e avrebbe lasciato l’aula. E così hanno fatto dimostrando un comportamento antidemocratico e arrogante, che male si accorda con la dialettica istituzionale che da sempre ci contraddistingue. Di fronte alle due candidature rimaste per la presidenza della Commissione Trasparenza, a cui questa Amministrazione attribuisce grande importanza si è optato per una persona che ha alle sue spalle una innegabile esperienza, essendo stato in passato sia assessore che presidente di commissione. Di certo non si può pretendere l’astensione della maggioranza da una votazione così importante. I consiglieri hanno in ogni caso la possibilità e i mezzi per verificare la correttezza nella gestione e nello svolgimento della prima seduta della Commissione Trasparenza”.
Alessandra Vona, presidente Consiglio comunale