La Regione Lazio, attraverso un nuovo avviso pubblico a valere del PR FSE+ 2021-2027, intende proseguire ed ulteriormente ampliare, sulla base della sperimentazione realizzata nell’ambito della programmazione FSE 2014-2020, il proprio impegno a favore del rafforzamento, nel territorio regionale, di iniziative e progetti per ampliare, rafforzare e sostenere la crescita e lo sviluppo dell’agricoltura sociale, incrementandone le potenzialità inclusive e le risposte di servizio all’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati.

L’agricoltura sociale rappresenta infatti un significativo esempio di intervento di inclusione sociale ecologicamente sostenibile, comprende l’insieme di pratiche svolte da aziende agricole, cooperative sociali e altre organizzazioni del terzo settore, in cooperazione con i servizi socio- sanitari e gli enti pubblici competenti del territorio. Nello specifico, l’ambiente agricolo si presta particolarmente a progetti di inserimento e re-inserimento lavorativo, recupero socio- educativo e più in generale di assistenza a soggetti svantaggiati e favorisce il miglioramento della qualità della vita.

L’avviso prevede la costituzione e l’operatività di partenariati per la realizzazione di progetti di inclusione attiva a favore di soggetti svantaggiati, da realizzarsi all’interno di realtà diffuse nel territorio regionale ed operanti nel settore dell’agricoltura sociale.

I progetti dovranno presentare concrete esperienze di interventi integrati per la realizzazione di partenariati territoriali che favoriscano l’inserimento sociale e lavorativo di persone in situazione di svantaggio, anche al fine di rafforzare il tessuto economico sociale e solidale del territorio della Regione Lazio, in particolare nelle zone rurali o svantaggiate.

I progetti dovranno essere articolati obbligatoriamente nelle seguenti quattro fasi, che prevedono anche la realizzazione di un’azione di sistema relativa al coordinamento territoriale.

  1. Presa in carico e progettazione personalizzata

Sarà effettuata laselezione dei/delle partecipanti attraverso procedure che rispettino i principi di trasparenza, pubblicità e parità di trattamento, condotta da una équipe multidisciplinare. La presa in carico prevede, per ciascun destinatario, una prima fase di orientamento volta all’individuazione di un percorso laboratoriale e di inclusione socio-lavorativa.

Tali attività devono essere realizzate nella fase d’inizio del percorso per l’attivazione e

l’inserimento socio-lavorativo che si propone di attuare attraverso l’implementazione del progetto presentato.

La durata dell’attività 1 è pari a complessive 6 ore.

  • Laboratori di approfondimento

È prevista la realizzazione di momenti laboratoriali di approfondimento/seminari/workshop al fine di fornire approfondimenti conoscitivi propedeutici al successivo percorso di inclusione socio- lavorativa.

Le attività laboratoriali hanno una durata pari a 80 ore ed hanno l’obiettivo di fornire strumenti conoscitivi da sperimentare, anche attraverso un’applicazione pratica, offrendo un’opportunità di socializzazione all’interno di un ambiente condiviso per implementare le competenze e le conoscenze possedute dai partecipanti.

  • Percorsi di inclusione socio-lavorativa

I percorsi di inclusione socio-lavorativa dei destinatari dovranno essere realizzati presso soggetti della Rete attivi nel campo dell’agricoltura sociale. La partecipazione dei destinatari al progetto deve risultare da apposito Registro delle presenze.

Tutto il percorso di inclusione deve essere oggetto di un costante tutoraggio del partecipante finalizzato a favorire l’avvicinamento dei destinatari all’inserimento socio-lavorativo.

L’accoglienza, inoltre, deve essere svolta nel rispetto della sicurezza e della prevenzione degli infortuni delle persone accolte che devono essere obbligatoriamente coperte da idonea polizza assicurativa.

Il periodo dell’esperienza presso il soggetto partner della Rete attivo nel campo dell’agricoltura sociale non costituisce rapporto di lavoro. Le attività di tirocinio dovranno prevedere un mimino di n. 22 ore settimanali ed un totale di 90 ore mensili, da erogare per un massimo di 5 mesi.

  • Attività di coordinamento territoriale

Si prevede l’attivazione di un coordinamento territoriale al fine di promuovere nuove collaborazioni, orientando la progettualità nella costruzione di veri processi partecipati tra gli stakeholder in particolare tramite accordi con associazioni di settore, soggetti della filiera dell’agricoltura sociale, enti pubblici (es. Università) e privati.

Nell’ambito di tale attività è inoltre prevista la realizzazione di un incontro/evento di disseminazione e divulgazione del progetto e dei risultati raggiunti, anche per permettere a un’ampia comunità di cittadini di conoscere e valorizzare gli esiti del progetto.

I progetti hanno una durata massima di 12 mesi. Per ogni singolo destinatario, il percorso individuale e le relative azioni che lo articolano non potranno avere durata superiore ai 11 mesi.

Possono presentare proposte progettuali, ATS costituite/costituende finalizzate all’inclusione socio- lavorativa dei destinatari di cui all’art. 6, formate tra i seguenti (con la presenza obbligatoria di un Ente del Terzo settore nell’ATS) con l’obbligatorietà che almeno uno sia appartenente alla categoria di soggetto promotore:

  • Enti del terzo settore di cui all’art. 4, comma 1 del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo Settore), iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore;
  • Cooperative sociali di tipo B che esercitano attività agricole e che svolgono o hanno svolto attività di Agricoltura Sociale, negli ultimi cinque anni dalla presentazione della candidatura al presente Avviso;
  • Imprenditore agricolo, di cui all’articolo 2135 del codice civile;
  • Organizzazioni professionali e/o associazioni di categoria delle filiere agricole.
  • Soggetti promotori dei tirocini extracurriculari ai sensi dell’art. 4 della DGR 576 del 02/08/2019

Le imprese agricole aderenti all’ATI/ATS devono avere un’Unità Produttiva Specifica nel territorio della Regione Lazio. Tutti gli altri componenti dell’ATI/ATS devono avere sede legale o almeno una sede operativa nel territorio della Regione Lazio.

Destinatari degli interventi sono le seguenti tipologie di soggetti in condizione di svantaggio:

  • giovani tra i 18 e i 29 anni in condizioni di disagio economico e sociale definito dai seguenti elementi: inoccupazione persistente, famiglie multiproblematiche, condizioni a rischio per uso stupefacenti e micro criminalità;
  • persone prese incarico e/o censite dai servizi socio-sanitari con problemi di dipendenza da alcool e sostanza stupefacenti o psicotrope, con problemi di dipendenza da gioco d’azzardo patologico nonché di altre forme di dipendenze anche non legate a sostanze;
  • persone dimesse da ospedali psichiatrico-giudiziari;
  • persone in misura alternativa alla detenzione o in misura di sicurezza in carico agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna;
  • donne vittime di violenza prese in carico dalla rete antiviolenza e avviate verso percorsi di autonomia;
  • disabili (art.3 comma 1 della legge 104/92) e/o persone con disagio psichico diagnosticato dalle strutture sanitarie pubbliche. Ai fini della loro individuazione il soggetto proponente dovrà raccordarsi con i relativi Distretti Sanitari di competenza territoriale;
  • migranti che godano dello stato richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale.

Ciascuna proposta progettuale dovrà, nello specifico, coinvolgere un massimo di 20 soggetti destinatari.

La durata complessiva degli interventi – per singolo destinatario – è pari a 536 ore.

Le proposte progettuali potranno essere presentate dalle ore 9:30 del giorno successivo alla pubblicazione sul BUR della Regione Lazio del provvedimento che approva l’Avviso e fino alle ore 17:00 del 10 ottobre 2024 (scadenza prorogata con Determinazione n. G11513 del 3 settembre 2024).

Ogni soggetto proponente può presentare una sola proposta progettuale o può essere membro di una sola ATS, pena l’inammissibilità delle proposte ulteriori pervenute cronologicamente nel momento successivo alla prima candidatura, come da orario tracciato dal sistema informatico regionale per l’accesso (SIGEM).

Le proposte progettuali devono essere presentate esclusivamente attraverso la procedura telematica accessibile dal sito https://sicer.regione.lazio.it/sigem-gestione-21-27.

Attraverso il sistema pubblico SPID, al fine di aumentare il livello di sicurezza del sistema e in linea con le disposizioni e le modalità di accesso ad altri servizi della Pubblica Amministrazione, qui di seguito il link per la consultazione del manuale di accesso: https://www.regione.lazio.it/sites/default/files/2022- 06/SIGEM_Autenticazione_SPID_ManualeUtente.pdf