Da giugno 2014, in via Grottammare 118, è attivo lo studio di consultazione psicologica e psicoterapia della Dott.ssa Elena Albieri. Nata a Milano e laureata nel prestigioso ateneo di Padova, ha lavorato in ambito psichiatrico per diversi anni e conseguendo nello stesso periodo ulteriori specializzazioni. Negli ultimi 10 anni opera a Roma, sia presso il suo studio privato (in Circonvallazione Trionfale 145), che nei Servizi Pubblici (tutela minori dei Servizi sociali di Albano Laziale), avvicinandosi in particolare al mondo dei minori, delle coppie e degli adulti.
La Dott.ssa Elena Albieri svolge interventi di mediazione familiare, rivolta a quei genitori che vivono situazioni di tensione e conflitto derivanti da separazioni “difficili”, che ostacolano la corretta gestione dei figli, con inevitabili conseguenze sul piano del loro benessere psicofisico. Molto curiosa e attenta ai nuovi fenomeni, ai disagi emergenti dell’epoca in cui viviamo, da alcuni anni si è avvicinata alle cosiddette “dipendenze da internet”, una dicitura che nasconde una realtà molto complessa e per certi versi sconosciuta. A questo fine collabora con l’Ambulatorio delle nuove dipendenze per Policlinico Gemelli di Roma, uno dei pochi centri specialistici in Italia dove afferiscono adolescenti e giovani adulti “sedotti dalla rete”, totalmente immersi nei videogiochi o affascinati dai social network. In questi luoghi virtuali vi trascorrono la maggior parte della giornata a discapito di altre attività basilari, per questo si lavora anche con i genitoriali, al fine di superare i disagi connessi all’uso/abuso delle nuove tecnologie.
Dott.ssa Albieri, quando ci si accorge che è giunto il momento di chiedere una consultazione psicologica?
Non c’è una risposta assoluta sul quando è necessario andare da uno psicologo. È la persona che deve sentirne il bisogno: quando si avverte un disagio pervasivo, in un momento particolare della vita in cui può esserci stato qualche cambiamento, oppure quando questi si prospettano all’orizzonte. Purtroppo è ancora vivo il pregiudizio per il quale si ricorre allo psicologo solo quando si ha un disturbo importante, come una depressione che non ci fa alzare dal letto, talvolta si tratta di circostanze che noi per primi sottostimiamo o pensiamo di dover essere in grado di affrontarle da soli. La vita sottopone tutti noi ad eventi dolorosi, ma il modo in cui ognuno di noi reagisce dipende da una serie di variabili complesse: risorse psichiche interne, sostegno esterni (famigliari e amici). La morte di una persona cara, le separazioni, essere stati vittime di abusi o molestie, un licenziamento, sono tutti eventi stressanti che una volta passati possono lasciarci la percezione, illusoria, di averli superati, ma spesso permangono, celati anche a noi stessi. Se non si da voce a queste fragilità, le angosce che ne derivano si possono stabilizzare in veri e propri disturbi, ma di tutto questo non si ha quasi mai piena coscienza.
Come è di aiuto una psicoterapia?
La psicoterapia viene in aiuto sotto diversi aspetti: da quelli più generici, di sostegno, perché potremmo avere bisogno di una persona che ci ascolta in modo incondizionato e senza giudizi; a quelli più specifici, quando abbiamo necessità di capire come mai stiamo attraversando una situazione di disagio, perché non riusciamo ad affrontarla.
Una psicoterapia, anche in assenza di gravi e franchi sintomi, è indicata anche quando si avverte il desiderio di approfondire e migliorare il rapporto con se stessi, magari in occasione di scelte di vita importanti o per trasformare alcuni atteggiamenti che pur appartenendoci, ci ostacolano nel raggiungimento di un benessere. Una volta intrapresa la strada della conoscenza di sé, con il supporto e la guida di uno specialista competente, è possibile sperimentare nuovi modi di essere e nuove occasioni di mettersi in gioco, con maggiore consapevolezza e serenità.
Per informazioni, cell. 320.93.30.549, elenalbieri@yahoo.it.