Il mare d’inverno offre lunghe passeggiate per un totale relax, benessere per il corpo e la mente, ma anche l’occasione per cercare tesori sulla riva…
D’accordo, è arrivato l’inverno. Niente più bagni di sole e di mare, ma nulla ci impedisce di vivere il “grande blu” anche in questa stagione. In che modo? I più tenaci continueranno a fare le loro immersioni indossando una muta protettiva, ma anche noi possiamo goderci il mare invernale con lunghe passeggiate sulla spiaggia che danno benessere a corpo e mente, e possono anche essere l’occasione per fare osservazioni naturalistiche e cercare “tesori” sulla riva. Se i residenti del Comune di Fiumicino hanno la fortuna di esserci già, per chi abita a Roma il litorale dista solo una mezz’ora d’auto, allora che stiamo aspettando? Il mio percorso preferito è tra Maccarese, Marina di San Nicola, passando per Passoscuro e dune di Palidoro. Sette chilometri di magnifica spiaggia interrotta solo da piccoli corsi d’acqua che affronto quasi sempre in solitario, con cappellino, k-way, acqua, un panino, macchina fotografica e passione!
Fare “spiaggiamenti” può essere davvero molto divertente e appassionante. Dopo le grandi mareggiate, si possono trovare reperti di ogni tipo. Mi sono imbattuto in relitti, reti piene di conchiglie, legnetti dalle forme più bizzarre, tronchi adagiati sulla riva come giganti addormentati. Tra un rinvenimento e l’altro, ho incrociato aironi, beccacce di mare, cavalieri d’Italia, fratini, piovanelli, ecc. Come biologo marino, m’interessano soprattutto i resti di organismi marini, ognuno dei quali ci può raccontare una storia: di predazione, riproduzione, di ambiente e stile di vita.
Quello che si trova dipende un po’ dal caso, ma anche dalle nostre conoscenze di biologia marina: più si conosce e più si vede! Un esperto davanti a un’opera d’arte vedrà molte più cose del profano, così vale anche per il mare. Tra gli incontri più emozionanti, ne ricordo uno avvenuto proprio a Maccarese con quello che sembrava un vermetto e invece… era un cavalluccio marino. Naturalmente, si aggiungono i ritrovamenti più “ordinari” di conchiglie, meduse, ricci e stelle marine, crostacei e pesci. Le foto più belle e significative raccolte in questi anni saranno pubblicate nel libro “Le spiagge raccontano”.