Puntura a una gamba per donna, nessuna grave conseguenza o allarme, il problema è rientrato con antibiotici e disinfettante. È un ragno comune e in genere il suo morso non ha conseguenze

È successo nei primi giorni di settembre. Una donna a Fregene è stata morsa da un ragno violino, comune anche nel centro balneare. Probabilmente nella lecceta dove va spesso a fare passeggiate con il cane o magari nella propria abitazione. Non è facile capire quando si viene morsi perché la sua puntura è indolore.

Gli eventuali disturbi si manifestano dopo, di solito non succede niente e il morso viene archiviato come provocato da qualche insetto. Ma in alcuni casi ci possono essere conseguenze. Come è successo alla donna di Fregene. “Ho sentito inizialmente prurito sulla gamba e mi sono accorta che c’erano due fori – spiega – poi ha iniziato a gonfiarsi e ad arrossarsi, ma sempre in modo contenuto. Non ho mai avuto febbre però ho deciso di andare a farmi visitare da una dermatologa, dove sono andata a distanza di una decina di giorni, anche perché intorno alla ferita mi era venuto una specie di bordo”.

La dermatologa ha subito capito che si trattava di un ragno violino e ha prescritto una cura antibiotica e disinfettante sulla zona colpita per una decina di giorni. Cura che ha funzionato senza particolari complicazioni. “A distanza di un mese ho ancora la bolla ma ora sto bene”, ha spiegato.

Durante la scorsa estate in Italia sono morte due persone a causa della puntura del ragno violino. A luglio Franco Aiello, un 53enne di Palermo, e ad agosto un Giuseppe Russo, 23 anni di Collepasso nel Salento. Il morso del ragno violino inocula una quantità di veleno modesta per una persona e di solito non provoca grandi danni. L’entità della lesione è spesso determinata da molti fattori, tra cui anche una predisposizione del paziente. Il veleno, infatti, è composto da proteine complesse a basso peso molecolare ed enzimi proteolitici, tra questi c’è anche l’enzima sfingomielinasi D, probabilmente il vero responsabile delle lesioni necrotiche.

Del resto anche le punture di insetti come api, vespe e calabroni possono provocare lesioni, fino alla morte per shock anafilattico in soggetti predisposti. Si stima che in Italia ogni anno muoiano 20 persone a causa delle loro punture. “Quindi niente allarmi ingiustificati o sterminio di ragni o altri insetti – spiega un’esperta dermatologa di Fregene – bisogna fare attenzione, monitorare le punture e nel caso di problemi consultare uno specialista”.

Il ragno violino, detto anche “Loxosceles reclusa”, a cui la scrittrice francese Fred Vargas ha dato il titolo di un suo celebre “Il morso della reclusa”, ha modeste dimensioni e un aspetto apparentemente insignificante. Balza occasionalmente agli onori della cronaca per i rarissimi casi in cui porta complicazioni.

Il corpo misura 8-10 mm, con lunghe zampe, è di colore marrone-giallastro e presenta una macchia più scura a forma di violino, da cui deriva il nome comune. Ha sei occhi, anziché otto come gli altri ragni, e una specie di artiglio con cui inocula il veleno. È  diffuso in tutto il territorio italiano, preferisce climi caldi e asciutti e nelle case si annida in anfratti come battiscopa, fessure dei muri, quadri, mobili, scarpe, abiti e lenzuola, specie se stesi all’aperto. 

È attivo soprattutto di notte, quando si mette alla ricerca del cibo, non è aggressivo e normalmente morde solo se calpestato o se si sente minacciato. Cosa fare se si viene punti? Nelle prime ore dal morso la terapia si basa sulla disinfezione della ferita e sull’applicazione di una pomata antibiotica. La lesione necrotica, le rare volte in cui compare, è dovuta all’inoculo di citotossine e può durare anche qualche mese. La condizione richiede il trattamento con antibiotici per via orale e interventi di pulizia.