Spiagge libere con servizi e obbligo per i comuni di riservare almeno il 50% dell’arenile alla pubblica fruizione. Sono le novità contenute nella relazione dell’assessore regionale all’Ambiente Fabio Refrigeri iniziata alla Pisana.
In discussione, la proposta di legge sull’utilizzo del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative che modifica, in particolare in materia di spiagge, la normativa regionale del 2007. Dopo la relazione e l’avvio della discussione generale, il presidente dell’Aula Daniele Leodori ha aggiornato i lavori a mercoledì 3 giugno alle 10. Varie le novità contenute nel provvedimento, riassume una nota della Giunta, come appunto la nascita della “spiaggia libera con servizi” e l’adozione del termine “spiaggia libera”, in modo da uniformare la normativa laziale alla denominazione in uso nelle altre Regioni italiane
Il libero accesso
Quello del libero accesso «è uno degli elementi cardine del nuovo provvedimento regionale in discussione, con il quale si propone di stabilire che i Comuni sono tenuti a riservare alla pubblica fruizione una quota pari ad almeno il 50% dell’arenile di propria competenza». Infatti, una legge dello Stato del dicembre 1993 riguardante le concessioni demaniali marittime aveva posto in capo alle regioni la responsabilità di predisporre «un Piano di Utilizzazione del Demanio Marittimo» al fine di stabilire le norme generali e le linee guida per la pianificazione e l’organizzazione delle attività turistico ricreative che si possono svolgere sulle spiagge; la Regione Lazio fino a oggi non ha mai approvato uno strumento di questo tipo, supplendo provvisoriamente con alcune norme contenute nella LR 13/2007 sul (turismo) e con un Regolamento regionale del luglio 2009 (sulla disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico ricreative e classificazione degli stabilimenti balneari).
La Direttiva Bolkestein
Inoltre, tra i punti del provvedimento sulle spiagge, il progetto di legge regionale elimina dalla Legge del 2007 la illegittima previsione del “rinnovo automatico” delle concessioni demaniali marittime, perché in palese contrasto con la Direttiva Bolkestein; infine, una volta approvata la legge, la Giunta dovrà procedere con tempistiche serrate all’adeguamento del Regolamento regionale del 2009 attualmente in vigore, sull’uso delle aree demaniali marittime per finalità ricreative (adeguamento da compiere entro un mese e mezzo dall’entrata in vigore della legge) e all’adozione del piano regionale di utilizzazione delle aree del demanio marittimo (il “Pua regionale”) da adottare- a sua volta – entro 45 giorni dal regolamento. I Comuni dovranno adottare o adeguare il loro Pua secondo le linee guida approvate con il Pua regionale entro 180 giorni, decorsi i quali la Regione eserciterà i poteri sostitutivi.
Uso sostenibile del demanio marittimo
In ragione di tale disposizione, per la prima volta nel Lazio si pongono le basi per una pianificazione unitaria dell’utilizzo delle spiagge. Inoltre, nel Regolamento e nel Pua saranno anche definiti indirizzi e linee guida, a cui dovranno uniformarsi i Pua comunali, finalizzati a garantire e migliorare la visibilità del mare – anche attraverso programmi di demolizione e ricostruzione degli impianti – l’accessibilità, nonché la diversificazione e la destagionalizzazione dell’offerta turistico -ricreativa, legata all’uso sostenibile del demanio marittimo.
«Il Lazio cambia»
«Legalità, sviluppo, ambiente: dopo 23 anni di ritardo avviata oggi in Consiglio la riforma sull’uso del demanio marittimo. Il Lazio cambia». Lo scrive su Twitter il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Bravo Zingaretti, bisogna recuperare il tempo perduto. La pianificazione dell’uso pubblico del mare non può più aspettare». Così in un messaggio, l’assessore alla Legalità di Roma Capitale al governatore Zingaretti sulla discussione sulla proposta di legge sul Demanio.
La polemica dell’opposizione
«La maggioranza che governa la Regione Lazio, come al solito, si è dimostrata sorda ad ogni proposta di ragionevolezza. Nel corso del consiglio regionale di oggi abbiamo chiesto, come opposizione, la sospensione della discussione sulla proposta di legge che riguarda “Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative”. La nostra richiesta è scaturita dalla necessità di fare chiarezza su una legge di quattro articoli, di cui i primi tre contenenti semplici specifiche, che ha visto sull’articolo 4 la presentazione di circa 230 emendamenti. Avevamo proposto che la proposta di legge tornasse in commissione dove le proposte avanzate potevano essere analizzate e confluire in un testo più condivisibile. Come volevasi dimostrare la maggioranza guidata dal presidente Zingaretti ha preferito andare avanti confermando la volontà della Regione, di cui questa proposta di legge è simbolo, di privare i Comuni delle loro competenze e di ingessare, anziché agevolare, lo sviluppo dei nostri territori. Un tentativo della Regione di sostituirsi agli Enti locali allontanando ancora una volta i servizi dai cittadini». Lo ha dichiarato in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone.
Corriere.it – Redazione Roma Online