Sono ripartiti i lavori contro l’erosione della costa a Fregene sud. Il cantiere è già stato aperto qualche giorno fa, la chiatta che deve aspirare la sabbia ad un centinaio di metri dalla riva, per poi scaricarla attraverso una tubazione sulla battigia, ha già fatto un primo sopralluogo. Alla prima giornata di mare calmo verranno riaccese le pompe. L’intervento, che prevede solo <<ripascimento morbido>>, era iniziato il 28 luglio scorso ma la sabbia era stata accumulata sulla spiaggia solo per qualche giorno. La decisione di interrompere le operazioni era stata presa dopo una riunione tra il comandante della Capitaneria di Porto di Roma, Lorenzo Savarese, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Fiumicino, Angelo Caroccia, e i rappresentanti dei balneari che avevano criticato la tempistica dell’intervento, previsto originariamente in primavera. Il provvedimento di sospensione dei lavori era stato deciso per evitare che, in piena stagione estiva, alcuni stabilimenti venissero penalizzati dall’interdizione alla balneazione, necessaria per la sicurezza dell’area dei lavori.
<<Ora il cantiere è ripartito – spiega l’assessore Caroccia – per proteggere la spiaggia dall’erosione verranno depositati sulla riva altri 9 mila metri cubi che permetteranno alle strutture balneari di guardare all’autunno con maggiore ottimismo. Poi spetterà alla Regione Lazio individuare soluzioni definitive>>.
La novità rispetto all’inizio delle operazioni di fine luglio è che la chiatta è di 30 metri, quindi molto più grande rispetto alla precedente.
<<È chiaro che si tratta di un intervento tampone, l’emorragia è ben più estesa e quella sabbia è destinata a durare poco – commenta un rappresentante dei balneari – a pochi giorni dalla fine dell’estate, la situazione è già drammatica e le strutture balneari sono sempre più a rischio. Senza interventi strutturali la situazione è destinata a peggiorare>>.
Da qualche anno anche Fregene ha iniziato a vedere sempre più la sua spiaggia scomparire, in particolare nella zona sud al confine con Focene, un chilometro di arenile in cui la costa è arretrata almeno di quaranta metri con le onde arrivate a minacciare cabine e ristoranti. <<Con L’Ardis abbiamo fatto un sopralluogo anche alle sponde in cedimento del canale di Focene – dice l’assessore Caroccia – della messa in sicurezza dell’argine, ormai devastato dal mare e pericoloso per i bagnanti, si occuperà la Regione Lazio che per il lavori ha chiesto l’attivazione di fondi europei>>.