Come anticipa il Messaggero oggi nell’articolo, per il Saint Tropez si stanno predisponendo dei giorni di chiusura in seguito alla rissa scoppiata il giorno di Pasquetta. Pubblichiamo l’articolo:
“La Questura sta predisponendo il provvedimento di chiusura. Non è ancora stata decisa la durata ma il Saint Tropez dovrà interrompere l’attività. Lo stabilimento paga per la rissa scoppiata sulla spiaggia e poi proseguita sul lungomare di Fregene nel pomeriggio di un “lunedì dell’Angelo” da dimenticare per il centro balneare. L’articolo 100 del Testo unico leggi di pubblica sicurezza, stabilisce la possibilità di sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti gravi disordini, qualora si ripetano i fatti la licenza può essere revocata.
“Ieri mattina abbiamo fatto il punto con Commissariato, Carabinieri e Polizia locale – dichiara il sindaco Esterino Montino – non risultano autorizzazioni per quell’evento per il quale avremmo potuto predisporre un servizio di controllo. Anche noi siamo orientati a un provvedimento di chiusura. Poi faremo un incontro con tutte le categorie di gestori, il rispetto delle regole deve valere per tutti, in particolare sul demanio marittimo”.
Quel far west sul lungomare con decine di ragazzi che si picchiavano hanno indotto a una stretta su queste iniziative in riva al mare. “Pensiamo a Polizia locale in borghese per controlli sulla regolarità delle manifestazioni – aggiunge il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca – coordinati con le forze dell’ordine procederanno a verifiche per garantire l’ordine pubblico ma anche quelle attività che invece rispettano le norme”.
Intanto ieri i tre ragazzi finiti in ospedale, Andrea, Damiano e Matteo tutti residenti a Fregene e figli di famiglie note, sono tornati a casa. Non c’è stato bisogno di nessuna operazione neanche per Matteo, quello dei tre ventenni che ha avuto la peggio.
“Mio figlio è tornato a casa massacrato – racconta il padre Massimo, titolare di uno storico stabilimento di Fregene – setto nasale e zigomo fratturato, occhio tumefatto con punti di sutura sul sopracciglio, denti rotti. Ha dolori ovunque, è stato pestato con un accanimento inaudito. La sua unica colpa è stata quella di passare in quel momento sul lungomare dove era scoppiata la rissa. Siamo provati, mia moglie piange da due giorni, l’altro mio figlio più piccolo è traumatizzato. Stiamo preparando una denuncia insieme ai genitori degli altri due ragazzi pestati”.
Una violenza animalesca come prova un video girato sul lungomare. Quando i vigilantes mandano fuori i contendenti il combattimento si sposta sul lungomare. Andrea e Damiano sono inseguiti e colpiti da almeno sette uomini, età 26-27 anni, alti, robusti, picchiano chiunque gli capiti a tiro ma in particolare i due amici. Calci, pugni, ginocchiate al volto, indossano felpe, tute e scarpe da ginnastica, più che da una festa sembra che escano da un palestra di arti marziali.
Altri fratelli Bianchi e con un nuovo Willy Monterio Duarte che poteva essere Matteo, per fortuna molto più robusto del giovane scomparso. Della banda fanno parte anche un gruppo di ragazzine, forse più cattive e aggressive degli uomini, riprese mentre picchiano con colpi alla testa uno dei giovani e la sua ragazza.
“Oltre agli aggressori allargheremo il tema della responsabilità anche agli organizzatori dell’evento”, dichiara Massimiliano Gabrielli, il legale delle famiglie che segue anche il caso della strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo con sei vittime. Morire giovanissimi durante una festa, poteva succedere anche a Fregene.
Mirko Polisano