Una strada stretta che costeggia la Pineta, e poi si addentra fra alberi – tanti – e poche case. Arrivi a un piccolo piazzale, e lì c’è l’ingresso del mondo incantato, fuori dal tempo.
Avevo dimenticato la sensazione di repentino passaggio dalla normalità della vita di tutti i giorni all’altra normalità di una vita antica, fatta di ritmi tranquilli, di stretto contatto con la natura.
Sono tornata al Branco dopo tanti anni, qui ho imparato ad andare a cavallo, poi la vita mi ha portato lontano e mi ha costretto ad accantonare le mie vere passioni; peccato, bisognava trovare il tempo e il modo di non rinunciare a tutto questo, me ne accorgo ora che respiro di nuovo quest’aria tranquilla, e ammiro i cavalli stupendi che girano curiosi la testa per vedere chi è venuto in visita.
Come sempre, si assiste a qualcosa di interessante, oggi ho il privilegio di ammirare l’inizio del percorso di educazione di un bel puledro grigio, che con grande pazienza viene abituato a entrare in relazione con l’uomo, superando le proprie paure ataviche. Certo, ci vorrà del tempo prima che accetti una sella, e ancora di più ce ne vorrà per sopportare che qualcuno ci salga sopra, ma avverrà al momento giusto, quando alla sua natura selvaggia sembrerà naturale, e non un’imposizione mal tollerata.
Ho scoperto che si stanno realizzando progetti di comunicazione fra uomo e cavallo, andando oltre quella che era la relazione tradizionale, imperniata prevalentemente sull’addestramento all’equitazione. Ora le tecniche di comunicazione consentono anche a chi non è interessato all’equitazione vera e propria di poter interagire con i cavalli, con indubbi effetti positivi per la propria maturazione interiore.
Qui il tempo non passa, ma ora devo andar via, la vita di tutti i giorni riprende il sopravvento, ma prima di lasciare Fregene voglio respirare appieno l’atmosfera di tanti anni fa, perciò noleggio una bici e me ne vado verso il mare, pedalando senza fretta.
La giornata è un po’ nuvolosa, c’è poca gente per strada. Adesso questo posto mi piace ancora di più che durante la stagione tradizionale, c’è posto dappertutto, c’è come ogni anno in aprile la sensazione magica del rinnovamento.
E finalmente la spiaggia, immensa, sconfinata… e tutto questo mare davanti…
Bene, adesso stendo un asciugamano sulla sabbia, mi lascio andare al sole… per favore, non mi svegliate.
di Antonella Zanaboni